Amore di sangue

di Alexandra Marinina

Anastasija Kamenskaja, Polizia di Mosca
La donna che uccide
L’attrice
Ipnosi mortale

Titolo: Amore di sangue
Serie: Anastasija Kamenskaja (5)
Titolo originale: Смерть и немного любви (Smert i nemnogo ljubvi)
Genere: poliziesco
Autore: Aleksandra Marinina (sito ufficiale in russoWikipedia)
Nazionalità: russa
Anno prima pubblicazione: 1995
Ambientazione: Mosca (Russia), 1995
Personaggi: Anastasija (Nastja) Pavlovna Kamenskaja, Aleksej (Ljosha) Chistjakov, Aleksandr (Sasha) Kamenskij, Darja Sundieva, Elena (Elechka) Bartosh, Valerij Turbin, Anton Shevzov
Link al libro: GOODREADSANOBII
inizio lettura: 11 agosto 2012
fine lettura: 1 settembre 2012


Bianco e nero, nero e bianco…
Il mio mondo è stato sempre regolato da questi due colori, sin dall’infanzia. Non esistono semitoni o circostanze e decisioni vaghe e indeterminate, ma solo il consentito e il proibito, il buono e il cattivo, il bene e il male. Non ammetto il possibile, ma solo il sì e il no.
[…]
I mezzitoni mi agitano, la mancanza di determinazione mi fa paura, sono cose che non sopporto.
L’assassino

Pian piano mi rimetto in pari con le recensioni, cominciando da quelle che aspettano da più tempo (questo libro l’ho finito a inizio mese). Peccato ricominciare a postare proprio con un libro che non mi è particolarmente piaciuto. Infatti per la prima volta l’accoppiata Kamenskaja/Marinina mi ha deluso!

Anastasija si sposa! Ma ovviamente le cose non possono andarle tutte lisce: nel palazzo dove si svolge il suo matrimonio avviene un omicidio.

Nastija si sposa! E trova un cadavere!! Nel rispetto dei migliori “detective porta sfiga” (di cui la signora Fletcher è indubbiamente l’emblema, ma non è stata la prima né, ovviamente, l’ultima a trovare un cadavere dovunque va!). Non è questo comunque il motivo del mio gradimento più basso del solito per un libro di questa serie. La trama è sempre intrigante e il mistero è coinvolgente, però stavolta non mi hanno soddisfatto i personaggi. Non so se in realtà è questo lo stile della Marinina però stavolta l’ho notato di più, oppure se davvero in questo romanzo non si è impegnata abbastanza, fatto sta che il comportamento di diversi personaggi, principali e non, mi ha fatto un po’ storcere il naso.

Per esempio c’è Elena, una giovane proveniente da una famiglia ricca considerata da tutti, genitori compresi, un po’ stupida. Bè, da come si comporta più che stupida a me è sembrata proprio ritardata, a volte pareva incapace proprio di parlare! Però, chissà, forse con dei genitori come i suoi, che non le hanno permesso di avere mai neanche un briciolo di intraprendenza, può anche darsi che una ragazza non particolarmente intelligente venga fuori così, ma comunque, bah, veramente irritante.

Un altro esempio sono sicuramente i destinatari delle lettere anonime. Senza spoilerare troppo dirò che dopo un po’ si scopre che negli ultimi mesi un sacco di fanciulle in procinto di sposarsi hanno ricevuto un messaggio anonimo che diceva “NON FARLO O TE NE PENTIRAI”. Indagando Anastasija scopre che questi matrimoni sono quasi tutti finiti male, solitamente proprio per colpa di questo messaggio anonimo: mi pare davvero eccessivo! E nei casi in cui magari c’era davvero qualche motivo serio dietro, bè, la colpa non era certo del messaggio anonimo se le cose sono finite male, come invece Nastjia sembra pensare. D’altronde è pur sempre vero che stando a questi romanzi i tradimenti e gli abbandoni familiari in Russia sono all’ordine del giorno, e, soprattutto, una cosa normale. Pare non esista una sola coppia felicemente sposata! Fanno eccezione Nastjia e il marito che stanno insieme dal Liceo, e, mi par di capire, senza amanti di mezzo.

Infine, il mistero, come ho detto, è stato intrigante, ma l’assassino abbastanza facile da indovinare soprattutto perché un paio di volte durante il romanzo ci sono dei paragrafi scritti dal suo punto di vista, che ci hanno fatto capire tante cose, quindi anche sotto questo aspetto il romanzo mi ha un po’ deluso.

Insomma, il commento generale stavolta non è positivo, l’entusiasmo per la Kameskaja è un po’ scemato: questo è il primo romanzo della serie che mi delude. Sicuramente ne leggerò altri, sperando che questo sia solo un caso, e non che forse ormai i romanzi della Marinina mi sono venuti a noia!

Copertina e Titolo
La copertina mi piace, semplice, col titolone a tutta pagine, la I di “di” sostituita da un proiettile, e giusto una macchia di sangue sulla parete come sfondo. Il titolo non è male, però mi piaceva di più l’originale che, stando al traduttore di google, significa “Morte e un po’ d’amore”.

Curiosità
Nel romanzo viene nominato ad un certo punto un modo di cucinare la pasta, che immaginavo fosse frequente in Russia, ovvero con zucchero e margarina. Mi ha incuriosito molto l’idea di una pasta dolce, ma non sono riuscita trovare da nessuna parte la ricetta!

Dammi 3 parole

Marinina, mi deludi

Sfide

Un po’ di frasi

La giornata stava per finire e Anastasija Kamenskaja non era ancora riuscita a mettere ordine tra le sue innumerevoli scartoffie. Doveva assolutamente farcela, quello era il suo ultimo giorno lavorativo prima della licenza: l’indomani, sabato 13 maggio, si sarebbe sposata.
[incipit]

«Kamenskaja, ti ha mai detto nessuno che sei un po’ matta?»
«Lei è il centodiciannovesimo.»
Il giudice istruttore Konstantin Mikhajlovich Olshanskij e la nostra Anastasija

Sai in cosa consiste la mia saggezza? Nel fare in modo di sapere solamente io quando ho torto, senza lasciare che tu te ne accorga.
Ljosha

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