di AAVV |
Non nevicava. A cinquant’anni suonati era ridicolo rimanere delusi se mancava la neve la mattina di Natale: ma le persone d’una certa età non sono mai così assennate come se l’immaginano i giovani.
(“Un Natale di Maigret” – Pagina 267)
Undici racconti di altrettanti maestri del giallo tutti ambientati, ovviamente, nel periodo natalizio.
Sono rimasta un tantino delusa da questo libro perché, sebbene i racconti siamo molto belli, non sono affatto dei gialli, come invece credevo. Pensavo infatti che questa raccolta fosse un po’ come Delitti di Natale*, con una serie di racconti gialli di stampo più o meno classico. Invece questi racconti hanno sì a che fare con delitti e reati vari, indagini e colpevoli smascherati, ma per la maggior parte si discostano ampiamente dal genere giallo in senso stretto. Abbiamo per esempio dei colpevoli che sono palesi fin dall’inizio, o che non compaiono mai in scena, o che, viceversa, sono i protagonisti della vicenda. E’ quest’ultimo il caso dei due racconti che mi sono piaciuti di più, “La sorella Bessie” di Cyril Hare e “Di spada” di Selwyn Jepson. Molto belli anche i due più lunghi, e con i detective più famosi ovvero “L’avventura del dolce di Natale” della Christie con l’inossidabile Poirot e “Un Natale di Maigret” (ovvio chi sia il protagonista!) di Simenon.
Il più brutto invece è stato “Un paio di scarpe infangate”, racconto molto breve che mischia al delitto il soprannaturale, ma che io ho trovato piuttosto noioso e banale.
Comunque, nel complesso, questo libro è stata una piacevolissima lettura! Vediamo ora i vari racconti più nel dettaglio.
Un lieto fine (A Happy Solution, 1916)
di Raymund Allen
Racconto carino anche se la componente gialla si basa solo sul cercare di capire come ha fatto il colpevole a fare quello che ha fatto, e non sulla sua identità, e questa spiegazione risiede in una cervellotica deduzione scacchistica! Alla fine del libro c’è la spiegazione del finale della partita a scacchi, ma per quanto mi riguarda poteva anche non esserci, visto che non c’ho capito granché!
La mattina di Natale (On Christmas Day in the Morning, 1950)
di Margery Allingham
Anche in questo racconto l’identità del colpevole non ha importanza (nel senso che si sa da subito), ma l’investigazione verte sul mistero riguardo al luogo dell’omicidio e ai movimenti della vittima.
Molto carino!
L’avventura del dolce di Natale (The Adventure of the Christmas Pudding, 1960)
di Agatha Christie
Molto bello (ok, sono un po’ di parte, adoro praticamente tutti quello che scrive zia Agathuccia!), anche se pure qui non c’è l’omicidio ed è tutto un po’ prevedibile. Però Poirot è sempre Poirot!!! :)
L’espresso delle 4,15 (The Four-Fifteen Express, 1867)
di Amelia Edwards
Mi ha catturato parecchio questo racconto all’inizio, il mistero infatti era davvero fittissimo, e per questo il finale mi ha grandemente deluso, perché in realtà il mistero era di tutt’altro tipo, e le stranezze capitate al colpevole non sono spiegate se non con il soprannaturale.
La sorella Bessie (Sister Bessie or Your Old Leech, 1949)
di Cyril Hare
Come ho detto questo è uno dei racconti che mi sono piaciuti di più. Anche questo si discosta molto dal giallo classico ma, sarà perché ormai avevo capito l’andazzo e la cosa non mi stupiva più, o sarà che il punto di vista particolare con cui è narrata la vicenda era davvero accattivante, fatto sta l’ho trovato davvero molto bello!
Il mistero del campanile (The Problem of the Christmas Steeple, 1977)
di Edward D. Hoch
Questo racconto l’avevo già letto, ma mi è comunque piaciuto rileggerlo, e tra l’altro è uno di quelli dallo schema più tradizione, con l’omicidio, l’investigatore e il colpevole scovato tra i personaggi presentati nel corso del racconto.
Di spada (By the Sword, 1938)
di Selwyn Jepson
Per certi versi simile a “La sorella Bessie” perché anche qui il punto di vista è inusuale per un giallo: seguiamo l’assassino (che tra l’altro è un persona orrenda!) in tutti i suoi movimenti, delitto compreso.
Mi è piaciuto tantissimo, è senz’altro il mio preferito!
L’enigma del canto di Natale (Silent Night, 1958)
di Baynard Kendrick
Racconto carino, mi ha intrigato soprattutto il personaggio dell’investigatore cieco che ho scoperto essere il detective ricorrente dei libri di Kendrick. Sarei curiosa di leggere qualcos’altro di suo!
Un paio di scarpe infangate (A Pair of Muddy Shoes, 1919)
di Lennox Robinson
Non m’è piaciuto questo racconto. E’ basato su avvenimenti soprannaturali, ma non c’è molto mistero, né suspense.
Il Natale di Ballerino Dan (Dancing Dan’s Christmas, 1932)
di Damon Runyon
Questo racconto è di tutto un altro genere rispetto ai precedenti, si tratta di una gangster story (o almeno è la definizione migliore che mi riesce di trovare) con il narratore che chiama tutti per soprannome, e tra le sue conoscenze ci sono solo malviventi. Però alla fine questo è stato il racconto più allegro e positivo di tutti e anche un po’ buonista! :) Comunque carino.
Un Natale di Maigret (Un Noël de Maigret, 1950)
di Georges Simenon
Molto bello questo racconto, tra l’altro uno dei più lunghi, e l’unico di autore non anglofono. Devo decisamente leggere altro di Simenon!
Copertina e Titolo
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Scheda del libro
Titolo: Altri delitti di Natale
Un po’ di frasi
[incipit di “Un lieto fine”]
(“Un lieto fine” – Pagina 21)
Il suo viso si illuminò di sollievo e di buonumore mentre tirava fiori un’altra volta il portafoglio. «Norah, mia cara, dovete accettare le scuse di un vecchio sciocco per avervi causato un pomeriggio alquanto spiacevole; e dovete accettare anche questo. No, non accetto rifiuti, e sarà molto più sicuro inviare un semplice assegno alla Croce Rossa».
[explicit di “Un lieto fine”]
[incipit de “La mattina di Natale”]
(“La mattina di Natale” – Pagina 39)
(“La mattina di Natale” – Pagina 40)
«Così c’era davvero una festa», disse semplicemente. «Ringraziamo il Signore per questo. Sai, Campion, non ho fatto altro che domandarmelo lungo tutta la strada del ritorno.»
[explicit de “La mattina di Natale”]
[incipit de “L’avventura del dolce di Natale”]
Hercule Poirot si divertì. Si divertì moltissimo. E si disse che aveva trascorso davvero uno splendido Natale.
[explicit de “L’avventura del dolce di Natale”]
[incipit de “L’espresso delle 4,15”]
Chi volesse approfondire la sua conoscenza può vederlo in qualsiasi momento (mirabilmente riprodotto in cera) nella Camera degli Orrori del museo di Madame Tussaud in Baker Street. Si trova in mezzo a un gruppo scelto di dame e gentiluomini di terribile fama, con indosso l’abito attillato di tweed che portava la sera dell’omicidio e, stretto in mano, un bastone identico a quello cin cui aveva commesso il delitto.
[explicit de “L’espresso delle 4,15”]
ogni viso familiare.
A Natale d’incontraci speriamo
al vecchio posto familiare.
Cinquecento auguri pieni di affetto
da te a me, mio caro,
mi aspetto di vedere,
per in letizia il Nuovo Anno salutare!
[incipit de “La sorella Bessie”]
Ancora una volta Timothy annuì in silenzio.
«Molto bene. Parlerò con Roger domani mattina, dopo che mi avrai restituito il regalo di Bessie. Potrei averne bisogno in futuro. Adesso puoi andare, Timothy».
[explicit de “La sorella Bessie”]
[incipit de “Il mistero del campanile”]
«Fu nell’estate del ’26 che un famoso criminale francese trovò rifugio a Northmont. Era soprannominato Anguilla per le sue fughe fantastiche. Ma questa storia la conserverò per la prossima volta. Un’altra.. ehm… libagione prima che ce ne andiamo?».
[explicit de “Il mistero del campanile”]
[incipit di “Di spada”]
L’accusato non si sforzò di negare le accuse presentate dalla Corona contro di lui. Ascoltò il dibattimento senza emozione, gli occhi che di tanto in tanto si soffermavano con sguardo intento sulla più piccola delle prove allineate sul tavolo nello spazio riservato agli avvocati. Una guardia della regina giocattolo, con la spada rotta.
Sembrava esserne affascinato.
——–
Venne impiccato in maggio.
[explicit di “Di spada”]
[incipit de “L’enigma del canto di Natale”]
I due continuarono a giocare ignari del rumore che riempiva ogni angolo, ogni stanza, ogni casa e ogni strada per varie miglia tutt’intorno. Erano vissuti al centro del suo profondo riverbero troppo a lungo per registrare ancora quel rumore: il boato fragoroso e terribilmente assordante delle Cascate del Niagara, che scariavano i loro milioni di litri giù per un dislivello di quattrocentottanta metri a solo mezzo isolato di distanza.
[explicit de “L’enigma del canto di Natale”]
[incipit di “Un paio di scarpe infangate”]
Ma la mia mano stringeva ancora le scarpe infangate. Ho l’impressione di stringerle da allora.
[explicit di “Un paio di scarpe infangate”]
[incipit de “Il Natale di Ballerino Dan”]
«Be’, a dire il vero è stata una vera fortuna per Ballerino Dan, perché lo stavamo aspettando al secondo piano dell’edificio di fronte con dei bei gioiellini a canne mozze e avevamo l’ordine di non mancarlo».
«Be’, Doppietta, Buon Natale».
«Va be’», dice lui, «Buon Natale».
[explicit de “Il Natale di Ballerino Dan”]
«Si capisce che sono contenta… Ma… ma…».
Tirò su col naso, cercò un fazzoletto e, non trovandolo, affondò il viso nel grembiule.
[explicit di “Un Natale di Maigret”]
* Il titolo quasi uguale farebbe effettivamente pensare che Altri delitti di Natale sia una sorta di continuazione di Delitti di Natale, ma non è esatto, o meglio, esiste un altra raccola di racconti, edita sempre dalla Polillo nella collana Mistery Collector’s Edition dal titolo appunto Delitti di Natale, ma non è la stessa che ho letto io. La “mia” era una raccolta curata da Isaac Asimov dal titolo originale The Twelve Crime of Christmas (I Dodici Delitti di Natale, non sto a dilungarmi sul significato di questo titolo, l’ho già spiegato QUI).