L’uomo vestito di marrone


di Agatha Christie


Attenzione! Ann Beddingfeld inizia il racconto delle sue avventure.

(Pagina 19)

Siamo nel 1922. La giovane Ann Beddingfeld, da poco rimasta orfana, ancora non sa cosa fare della sua vita. Un giorno assiste ad incidente in metropolitana, e il casuale ritrovamento di un misterioso biglietto in qualche modo legato all’incidente la spinge ad imbarcarsi (letteralmente!) in un’avventura per cercare di svelare il mistero dell’uomo vestito di marrone.

Agata Christie: Man in the Brown Suit by the_jetboy

Questo libro è tra i primi della zia Agatha che ho letto, ed era a quel tempo uno dei miei preferiti, com’è facile intuire dallo stato disastroso in cui versa il libro (il dorso ha ceduto e il libro è diviso in due!) a causa delle innumerevoli riletture.

È un romanzo un po’ atipico per la Christie, con viaggi, avventure, pericoli… quasi un thriller, come l’autrice stessa afferma nella sua autobiografia La mia vita (citata nella prefazione e della postfazione di Stefano Benvenuti).

La trama, nonostante queste spiccate diversità, lascia comunque la stessa soddisfazione di tutti i romanzi della Christie, con indizi “veri” e altri da fumo negli occhi, personaggi tutti sospettabili (durante questa ennesima rilettura ho pensato che se non avessi già saputo chi era il misterioso “Colonnello” avrei sospettato sicuramente di Susan: è l’unica su cui Ann non ha mai il minimo dubbio, e poi sarebbe stata una bella sorpresa scoprire alla fine che il “Colonnello” era una donna!) e soluzione da lasciare (almeno me!) a bocca aperta. Il tutto, come ho detto, ricco di avventura e molta più azione del solito, con in più il condimento dell’immancabile storia d’amore! :)

Il segnalibro che ho usato durante la lettura; è stato realizzato da me!

Questo è il quarto romanzo giallo della Christie, siamo quindi ancora agli esordi. Finora ci ha fatto conoscere Poirot e Tommy e Tuppence, quindi anche da questo punto di vista zia Agatha inserisce una “novità” in questo romanzo: un protagonista una tantum, che non si ripeterà. Ma c’è di più, lo stile della Christie si arricchisce di un espediente che credo la Dame Agatha non utilizzerà mai più: il racconto in prima persona a due voci. Infatti, come ci spiega la stessa Ann nei primi capitoli, il suo resoconto degli eventi è stato integrato con estratti dal diario di sir Eustace Pedler.

La sunnominata prefazione/postfazione ci informa (sempre tramite la voce della stessa Christie con gli stralci de La mia vita) che questo espediente si è reso necessario in quanto aveva molta difficoltà a gestire i personaggi, perché, dietro le ripetute insistenze del suo ospite durante un viaggio in Sud Africa, si era ispirata a persone reali. Soltanto quando ha deciso di farli parlare in prima persona, dice, è riuscita a “dimenticare” gli originali e a far vivere di vita propria i personaggi. In particolare la protagonista Ann Beddingfeld ha diverse cose in comune con la Christie stessa! E ovviamente anche le ambientazioni si rifanno al viaggio che la Christie compì mentre scriveva il romanzo in Africa. Hanno infatti un ruolo importante anche le Cascate Victoria, da lei molto amate e ammirate.

Commento generale.

Nonostante gli anni passati (il libro è del ’24, e io l’ho letto la prima volta nei primissimi anni ’90) e le svariate riletture, questo romanzo non ha perso la sua bellezza, e anche stavolta mi ha catturato dall’inizio alla fine! Forse non posso più annoverarlo tra i miei preferitissimi, ma lo trovo ancora un bellissimo libro!

Copertina e titolo

La copertina della mia versione l’ho trovata molto bella. Queste copertine della Mondadori non sono tra le mie preferite, mi piacciono di più quelle di adesso, con le foto, ma in questo caso (anche perché da quel che ho visto su aNobii la copertina nuova di questo libro è piuttosto bruttarella!) questa copertina qui riassume brevemente le caratteristiche principali del libro, senza però spoilerare: c’è l’uomo vestito di marrone, senza volto perché ovviamente il mistero ruota attorno alla sua identità; ci sono i diamanti; c’è l’Africa, con le spiagge e le famose cascate; e c’è anche una giraffa, la cui immagine scolpita nel legno avrà un ruolo importante nell’ultima parte del libro! Insomma, oltre che esteticamente piacevole, è anche intrigante e attinente! :)

Il titolo, sinceramente, non è nulla di particolare, e questo già nell’originale della Christie, quindi stavolta non è colpa di qualche assurdo adattamento italiano.

Bonus
Come al solito grazie al sito Delicious Death una carrellata di copertine di varie edizioni originali e italiane di questo libro.
La copertina più vecchia che ho trovato (la prima a sinistra: Bodley Head, 1924) è sorprendentemente bella e attinente: vi è rappresentata la scena che dà inizio a tutta la vicenda, con l’incidente a cui assiste Ann quando per la prima volta vede “l’uomo vestito di marrone”. La seconda copertina (DELL, 1949) mi è piaciuta perché l’ho trovata molto buffa, e sicuramente molto attinente visto che pone l’attenzione proprio sul vestito marrone. La copertina successiva (The Bodley Head, 1958) è davvero molto carina, con quella che penso sia Ann, e la nave, un tema molto ricorrente in parecchie copertine! Infatti una nave è la protagonista delle prossime due copertine, entrambe della HarperCollins (la prima del 1995, la seconda del 2007), entrambe molto belle.
La copertina italiana più vecchia che ho trovato (Mondadori, 1933) non è bellissima, a mio parere, e tra l’altro rappresenta una scena che avviene abbastanza avanti nel libro, se ricordo bene. La seconda (Mondadori, 1964) non ho capito cosa rappresenta perché l’immagine è troppo piccola e non si vede bene, ma mi piaceva molto. La terza è quella tipica della Mondadori degli anni 90 (è, infatti, del 1996) è poco attinente (c’è giusto l’accenno alla nave) ma carina. La penultima copertina (Mondadori, 2003) è del tipo che solitamente amo di più, ma questa devo ammettere è bruttarella! XD L’ultima copertina, l’unica non della Mondadori (è infatti della RCS, credo sia uscita in edicola nel 2011) mi piace molto, anche questa mostra la nave, ed è la replica

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Anni dopo, rilettura sempre bella!

Il segnalibro che ho realizzato con la copertina del libro.

Titolo: L’uomo vestito di marrone
Titolo originale: The Man in the Brown Suit
Genere: giallo
Nazionalità: britannica
Prima pubblicazione: 1924
Casa Editrice: Mondadori (Oscar Gialli)
Traduzione: ignoto
Copertina: Karel Thole
Pagine: 183
Provenienza: Biblioteca Libreria Amazon Book Depository BookMooch
Note:
Link al libro: SITO UFFICIALEGOODREADSANOBII
inizio lettura: 2 ottobre 2011
fine lettura: 6 ottobre 2011

Sfide

Un po’ di frasi

Nadine, la ballerina russa che faceva furore a Parigi, s’inchinò ripetutamente allo scrosciare degli applausi. Poi, nel vivo dell’entusiasmo, abbandonò il palcoscenico e andò nel suo camerino.
[incipit]

La mia prozia Jane era solita dire che una vera signora non si scompone né si sorprende mai qualunque cosa le accada.
Ann Beddingfeld
(Pagina 161)
Interessante questo commento perché la zia Jane vive a St. Mary Mead: evidentemente la Christie aveva già in mente Miss Marple.

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