di Jane Austen |
Lady Susan Vernon a Mr. Vernon
Langford, dicembreMio caro cognato,
non posso più rinunciare al piacere di approfittare del gentile invito che mi avete rivolto l’ultima volta che ci siamo lasciati, a trascorrere qualche settimana a Churchill, e quindi, se voi e Mrs Vernon non avete nulla in contrario a ricevermi subito, posso sperare di incontrare tra pochi giorni una cognata che da tanto tempo desidero di conoscere.
[incipit]
Ho leggiucchiato l’introduzione a questa mia edizione (la leggerò per intero solo dopo aver letto anche gli altri romanzi brevi di questo volume) che inizia con una frase di Virginia Woolf: Le opere secondarie di un grande scrittore sono sempre interessanti, perché i offrono la migliore critica dei suoi capolavori. Qui sono più visibili le sue difficoltà, qui è meno abilmente celato il metodo con cui le risolve..
La Woolf scrive questo a proposito de I Watson, ma l’ho trovato un commento calzante in generale per tutte le opere minori, in particolar modo per quelle che, come Lady Susan, non sono state pubblicate in vita. E’ come se l’autore non le ritenesse all’altezza. Eppure a me Lady Susan è piaciuto enormemente!
Gli studiosi austeniani hanno stabilito che il romanzo è stato scritto tra il 1793 e il 1795, per essere poi successivamente ritoccato nel 1805, ma, come dicevo prima, non è stato pubblicato che un bel po’ dopo la sua morte, nel 1871, a opera del nipote, che ne ha anche deciso il titolo (tutte informazioni queste derivanti sempre dalla succitata introduzione).
E’ indubbiamente un libro molto diverso da quelli a cui la Austen ci ha abituato, non solo perché epistolare, ma soprattutto perché la protagonista è una vedova con una figlia già grande, appartiene alla nobiltà, e… manca quasi totalmente di morale! Quanto sono lontani l’orgoglio di Elisabeth, la sincerità di Marianne o l’irreprensibilità di Elinor!
Non per questo, comunque, il personaggio manca di fascino: tutt’altro! Lady Susan è una manipolatrice e una doppiogiochista, e in questo dà prova di un’intelligenza non comune, e di una notevole forza d’animo.
Mi ricorda un po’ (ovviamente) la Marchesa de Merteuil de Le relazioni pericolose: oltre al loro amore per il libertinaggio e per l’arte di manipolare le persone, entrambe non si fanno prendere dallo sconforto anche quando le cose vanno male, sanno che saranno perfettamente in grado di porre rimedio a tutto. Quasi quasi però la Merteuil ci fa una figura migliore, perché, a quanto ricordo, era perfettamente consapevole della sua malignità, mentre Lady Susan, anche quando si confida senza remore con l’amica Alicia, è spesso sinceramente convinta di essere nel giusto: Ingannarlo è senz’altro la cosa da farsi; dal momento che è così testardo, bisogna prenderlo in giro. (riferendosi a Mr Johnson, il marito di Alicia, pagina 26).
Ancora più emblematico questo suo commento sulla figlia: Altre madri avrebbero insistito perché le loro figlie accettassero all’istante un partito così buono, ma io non mi sono sentita di imporre a Frederica un matrimonio contro il volere del suo cuore, e invece di adottare una misura così drastica, ho semplicemente fatto in modo di renderle la vita insopportabile, cosicché sia lei ad accettarlo di sua volontà. Ma adesso basta con questa fastidiosa ragazza. (Pagina 30) Che madre amorevole e premurosa, non c’è che dire! :)
Insomma, la sua meschinità la rende molto diversa dalle eroine quasi sempre positive (anche se non prive di difetti) della Austen, ma non ci impedisce di amarla e ammirarla comunque!
All’inizio di ogni lettera ci sono scritti mittente e destinatario e il luogo da cui si scrive, ma mancano le date: le avrei gradite, mi avrebbero aiutato ad inquadrare il periodo dell’anno, e il tempo intercorso tra i vari eventi! Ma è una quisquiglia, il romanzo è comunque piacevolissimo!
Il finale è affidato direttamente alla voce dell’autrice, che ci racconta di cosa ne è stato dei vari protagonisti. E’ in un certo senso una conclusione consolatoria, perché almeno Frederica si è “salvata” dalla madre, e Lady Susan non ha potuto portare a termine tutti i suoi piani, però di contro c’è il fatto che anche Mrs Vernon, alla fine, si è dimostrata abile manipolatrice nell’ “orientare” il fratello Reginald verso Frederica: insomma, anche i “buoni” non sono poi degli angioletti! :)
Questo romanzo mi ha instillato una certa curiosità riguardo alla prima stesura di Ragione e sentimento che, ho scoperto, era stato pensato dall’autrice come romanzo epistolare! Perché la Austen se la cava egregiamente con il genere! Lo stile ironico e la psicologia dei personaggi già si rivelano come quelli tipici austeniani, anche se è nella conclusione, quando può parlare con la sua voce, che mi è sembrata più familiare, la cara vecchia zia Jane! :)
Resta comunque indubbio che la bravura già si vede, e come dice la Woolf è ancora più interessante riscontrarla in un romanzo che l’autrice non ha neanche voluto pubblicare. Come dire, se questa è un’opera “minore”, non stupisce se poi i romanzi più celebri sono da molti (me compresa) definiti capolavori! :D
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Scheda del libro
Titolo: Lady Susan
Autore: Jane Austen
Titolo originale: Lady Susan
Anno prima pubblicazione: 1871
Casa Editrice: Newton (Grandi Tascabili Economici Narrativa)
Traduzione: Daniela Paladini
Introduzione: Ornella De Zordo
Pagine: 62
Note: la mia edizione si trova su un volumetto unico che comprende anche gli altri due lavori “minori” della Austen, I Watson e Sandition
sito non ufficiale dell’autrice (in italiano): LINK
aNobii: LINK
inizio lettura: 24 giugno 2011
fine lettura: 30 giugno 2011
Un po’ di frasi
Non che mi trovi d’accordo con la moda attuale di conseguire una perfetta conoscenza delle lingue, delle arti e delle scienze; è tempo sprecato: essere maestre di francese, di italiano, di tedesco, di musica, di canto, di disegno ecc., può concedere a una donna un certo plauso, ma non aggiungerà un solo amante alla sua lista. Grazia e buone maniere restano, in ogni caso, le doti più importanti. Non pretendo, quindi, che l’istruzione di Frederica oltrepassi la superficialità e mi soddisfa l’idea che non rimarrà a scuola così a lungo da imparare qualcosa per intero. Spero piuttosto di vederla maritata a Sir James entro un anno.
Lady Susan a Mrs Johnson
(Pagina 29)
A Bath, le sue vecchie zie l’avrebbero curato, ma qui tutto ricade sulle mie spalle ed egli sopporta la sofferenza con tale pazienza che non trovo nemmeno una scusa per perdere le staffe.
Mrs. Johnson a Lady Susan
(Pagina 67)
Questa Corrispondenza, per l’incontro di alcuni e la separazione di altri, non poté proseguire, con grave perdita per le entrate delle Poste.
(Pagina 78)
Potrà sembrare che a Sir James sia toccato un destino più duro di quanto meritasse la sua stupidità. Lo lascio, quindi, alla pietà di chiunque voglia concedergliela. Per quanto mi riguarda, confesso che la mia compassione va soltanto a Miss Manwaring, che dopo essere venuta a Londra e aver affrontato per il suo guardaroba spese che l’avrebbero impoverita per i due anni successivi, col solo scopo di conquistarlo, fu defraudata di quanto le spettava da una donna di dieci anni più vecchia di lei.
[explicit]
sono molto belli anche Sanditon e I Watson ^^ !
Sono felicissima di saperlo! Ero un po’ preoccupata perché, a quanto ho capito, sono entrambi incompiuti… o no?
In effetti sono incompiuti, I Watson mi è sembrato un po’ l’abbozzo di Emma, mentre Sanditon sarebbe stato un grande romanzo contro la borghesia che si stava affermando, se JA non fosse morta prima di completarlo!
Adesso sono ancora più curiosa!!!! Specie su Sandition! :)
Lady Susan è talmente anticonvenzionale come protagonista di un romanzo, per di più austeniano, che mi ispira sempre una gran simpatia, la sua perfidia è così naturale e ricca di ironia da strappare più di un sorriso e far impallidire tutti gli altri personaggi!
Zia Jane era una grandissima scrittrice anche di lettere, di cui ogni sua opera trabocca, per la nostra gioia.
Bellissima la citazione di Virginia che riporti all’inizio!!
(credo che lei sia la più sfegatata delle Janeite forse perché, da scrittrice strepitosa nonché paladina dell’emancipazione femminile qual era, capiva perfettamente il valore di queste opere)
Un bacione!!