I Cylon furono creati dall’uomo.
Furono creati per rendere la vita più facile sulle dodici colonie.
E poi venne il giorno in cui i Cylon decisero di uccidere i loro padroni.
Dopo una lotta lunga e sanguinosa, fu dichiarato un armistizio.
I Cylon partirono verso un altro mondo che potessero chiamare proprio.
Fu costruita una stazione nello spazio profondo…
…dove Cylon ed Umani potessero incontrarsi e mantenere relazioni diplomatiche.
Ogni anno, i Coloniali inviano un ufficiale.
I Cylon non mandano nessuno.
Nessuno ha più visto o avuto notizie dai Cylon per oltre 40 anni.
Quando finalmente mi sono convinta a guardare questa serie ho cominciato, ovviamente, dagli episodi pilota, che per Battlestar Galactica costituiscono una miniserie in due puntate.
Bè, per ora devo dire che gli estimatori avevano ragione: questa serie mi piace davvero moltissimo!
Quello che ho postato in alto è l’incipit della serie, una scritta che vediamo sullo schermo mentre vanno in onda le primissime immagini, che ci mostrano la stazione spaziale nominata nella citazione. Sono passati più di quarant’anni dalle guerre contro i Cylon, e il solito ufficiale sta lì sonnecchiando in attesa di rappresentanti dei Cylon che sa non verranno. Invece… sorpresa! I Cylon si fanno vivi! Si presentano infatti due robot, e subito dopo fa in suo ingresso una bellissima donna, che pone all’ufficiale una strana domanda:
– Sei vivo?
– Sì.
– Provalo.
Detto questo, lo bacia. Mentre delle astronavi Cylon attaccano e distruggono la stazione spaziale. La guerra contro i Cylon è ricominciata.
Episodio 1
Sceneggiatura: Glen A. Larson e Ronald D. Moore
Regia: Michael Rymer
La nave spaziale Galactica, classe Battlestar, è una nave da battaglia che ha servito fedelmente la flotta delle colonie durante le guerre contro i Cylon, ma che ora, dopo più di quarant’anni di onorata carriera, sta per essere messa in pensione e diventare un museo. Dopo la cerimonia ufficiale, a cui presenzia anche il ministro dell’istruzione, viene dato all’imporovviso uno spaventoso e inaspettato allarme: i Cylon hanno attaccato le dodici colonie con ordigni nucleari. E’ la guerra.
Il primo personaggio a comparire (fatta eccezione per l’ufficiale coloniale che tanto ci saluta subito e i due robot-bodyguard) è Numero Sei, una Cylon leggermente diversa dal Cylon tipico che gli umani ricordavano. Numero Sei ha infatti l’aspetto umanissimo e per niente robotico di una strafiga bionda, che trasuda sensualità, potere e sicurezza da tutti i pori. Già la adoro! Ma è cattiva, proprio tanto: non molto dopo la vediamo addirittura spezzare il collo a un neonato! E, ancora, qualche minuto dopo, eccola amoreggiare con uno scienziato, ed ecco nascere in me un nuovo amore: il dottor Gaius Baltar. Genio, manco a dirlo. Gran bastardo, manco a pensarlo. Enorme ingenuo, facile intuirlo. Infatti pare che la buona riuscita dell’attacco a sorpresa dei Cylon sia opera sua, che ha passato informazioni alla sua bella amante, credendola un’innocua impiegata di un’azienda di computer che voleva far bella figura col capo. Invece grazie a Gaius si è potuta infiltrare nel mainframe della difesa, e annullare ogni possibile contrattacco dei coloniali. Insomma, questo Gaius non fa proprio una bella figura fin dal suo primo apparire! Eppure mi piace un sacco! :) Mi ha ammaliata da subito per il suo accento inglese (ormai dopo tutto ‘sto Primeval ho imparato a riconoscerlo, e quanto mi piace!!!!), ma poi mi ha conquistato anche per la sua ambiguità: sembra all’inizio totalmente egoista e vile, ma poi il profondo senso di colpa sembra averlo cambiato, averlo reso un po’ più umile e disinteressato… vedremo nel prossimo episodio!
Intanto, oltre alla parentesi Gaius/Numero Sei, la storia mi ha preso fin da subito, e, d’altronde, come rimanere indifferenti al tentativo di annientare tutta l’umanità?
In più c’è da dire che anche se i due sopra citati personaggi hanno particolarmente colpito la mia attenzione, ho trovato tutti, ma veramente tutti i personaggi assai interessanti!
Per esempio il ministro dell’istruzione Laura Roslin, la quarantatreesima nella linea di successione che parte dal Presidente, si ritrova a doverne ricoprire la carica perché tutti i 42 funzionari che la precedevano (e probabilmente anche quelli che la seguivano) sono morti. Mi piace la sua determinazione, il modo in cui si è subito data da fare, nonostante la sua tragedia personale di aver appena appreso di avere il cancro.
Poi c’è il Comandante Adama, personaggio segnato da una perdita dolorosa nel passato, e tormentato da un rapporto conflittuale col figlio nel presente. Mi ha colpito moltissimo il suo discorso alla cerimonia di pensionamento del Galactica (riportato più in basso, tra le frasi) in cui si interroga sul diritto dell’umanità a sopravvivere ai Cylon, un “male” di cui è essa stessa responsabile. Poi però ovviamente quando vengono attaccati la priorità anche per lui è salvare la pelle! :)
Mi piacciono molto anche il tenente Sharon “Boomer” Valerii e il sottoufficiale Capo Galen Tyrol (capo della manutenzione del Galactica). Come scopriamo ben presto i due hanno una relazione che, anche se s’è vista pochissimo, ha delle buone basi per diventare la mia preferita in questa serie! :).
Poi non posso non menzionare anche Kara “Starbuck” Thrace, l’unico personaggio che conoscevo almeno vagamente per averla vista come guest star nei sogni di Howard in The Big Bang Theory. Per ora mi piace molto la sua strafottenza ;), vedremo, anche con lei, cosa ci riserverà il futuro!
Mi piace poi anche il Galactica, la nave che dà il nome alla serie e che ne costituisce lo scenario principale. Interessante soprattutto la sua voluta obsolescenza (si dice così?): non esiste in tutta la nave niente che sia collegato ad una rete informatizzata. I computer ci sono, ma non in rete, precauzione resasi necessaria durante le guerre, perché era l’unico modo per proteggersi dalle infiltrazioni dei Cylon.
Voto: 9
Episodio 2
Sceneggiatura: Glen A. Larson e Ronald D. Moore
Regia: Michael Rymer
Il Galactica raggiunge con un salto a velocità superluminale* la Stazione Ragnar per rifornirsi di munizioni. Nel frattempo il Colonial One, scampato all’attacco dei Cylon grazie ad una brillante idea di Apollo, cerca di recuperare più sopravvissuti possibile. Gaius cerca di fare la sua parte, ma è tormentato da allucinazioni di Numero Sei che lo prende in giro ma sembra, a volte, volerlo aiutare.
Si conclude alla grande questa miniserie, con colpi di scena ed emozioni a non finire!
I personaggi che amavo mi piacciono sempre di più, e quelli che magari prima non mi dicevano nulla cominciano a farsi interessanti anche loro!
L’episodio comincia dandoci un po’ di speranza, mostrando il viaggio superluminale del Galactica giunto a buon fine, e il salvataggio del Colonial One che davamo per spacciato. Dura poco. Infatti il Presidente Roslin si trova ben presto a dover prendere una difficilissima decisione: continuare a raccogliere più superstiti possibile, o partire in tutta fretta, prima del ritorno dei Cylon, solo con le navi che hanno l’equipaggiamento per il volo superluminale? Di fronte alle possibili conseguenze, la Roslin sceglie di abbandonare le navi lente, in una scena straziante in cui, una volta comprese le intenzioni del Colonial One, le navi sprovviste di FTL indirizzano suppliche, insulti e maledizioni a chi li sta lasciando in balia dei Cylon.
Comunque, il salto si fa, e finalmente il Colonial One si ricongiunge con il Galactica. Ovviamente ci sono subito degli scontri tra il Presidente Roslin e il Comandante Adama su chi e come debba gestire la situazione di emergenza. Inutile dire che io ero sempre dalla parte di Roslin! :)
Altra scena molto emozionante è stato l’attacco dei Cylon che aspettavano i Nostri appena fuori dalla nube che circonda Ragnar, soprattutto per le prodezze di Starbuck! :) Alla fine il Comandante ha capito che era Roslin ad avere ragione, che la guerra è finita perché l’umanità ha già perso, e l’unica cosa da fare è cercare di sopravvivere come specie, quindi scappare il più lontano possibile, e… iniziare a fare bambini! :)
Ecco, questa è un’altra cosa che mi è piaciuta molto di questa serie: contrariamente a quanto mi aspettavo (e a quanto il titolo, con la parola “battlestar” facesse presagire) non tratta di una battaglia spaziale. La guerra contro i Cylon è infatti persa in partenza, le esplosioni nucleari devastano le colonie, e la flotta Cylon spazza via tutte le battlestar e le altre navi che incontra. Solo il Galactica e poche altre riescono a salvarsi. Quindi la serie tratta del tentativo degli umani di sopravvivere, di sfuggire ai Cylon e di salvarsi dall’estinzione. Ed ecco che verso la fine, dopo aver fatto il salto superluminale ed essere finalmente sfuggiti, almeno per ora, ai Cylon, viene fuori una notizia interessante: secondo la religione delle colonie dodici tribù partirono da Kobol per fondare altrettante colonie su altrettanti pianeti. Ma le Scritture parlano di una tredicesima colonia, avventuratasi nello spazio più profondo, ed insediatasi in un sistema solare sconosciuto, su un pianeta chiamato Terra. E il Comandante Adama rivela di conoscere le coordinate di questo pianeta. Ero ormai convinta che l’universo di questo telefilm non avesse nulla a che vedere con noi, che i coloniali si chiamassero umanità perché ci somigliano, ma che non avessero in realtà nulla a che fare con noi. Invece, pare siano nostri “cugini”, e che proveniamo tutti dallo stesso pianeta d’origine, Kobol. Peccato però che quello di Adama fosse un bluff: lui non conosce affatto le coordinate della Terra, anzi, pensa, come tutti, che quella della tredicesima colonia sia solo una leggenda. No!!!! Adama!!! Noi esistiamo, credici!!! ;)
Come ho detto prima, i personaggi che già mi piacevano si sono confermati nel mio gradimento. In particolare Gaius mi piace sempre di più! E guardandolo alle prese con le sue allucinazioni non posso fare a meno di pensare che con Numero Sei facesse proprio una bella coppia! ;) Anche se non sono ancora riuscita a capire se lei provasse davvero qualcosa per lui…
Comunque Gaius mi piace perché mi sorprende sempre. E’ strano, sembrava un debole, ma, superato lo shock, dimostra di essere più forte di quanto sembrasse. Egoista sì, quello lo confermo! ;) Tutto quello che fa lo fa per un suo tornaconto personale, anche quando sembra agire per la comunità. Si rivela ugualmente molto utile, comunque, infatti scopre un modo per identificare i Cylon in forma umana, e nel finale scopriamo che aveva ragione su Doral, era veramente un Cylon. E grazie alle sue allucinazioni scopriamo una verità sconvolgente: non solo è probabile che ci siano altri Cylon a bordo del Galactica, ma c’è la possibilità che si tratti di agenti dormienti, ovvero inconsapevoli di essere Cylon e programmati per comportarsi da esseri umani. Se è vera, è una cosa tristissima!! E, bè, scopriamo nel finale che è proprio vero: vediamo infatti riuniti su Ragnar tutti i Cylon in forma umana: abbiamo due o tre Numero Sei, due o tre Doral, un paio di Leoben e infine quello che sembra essere il loro capo, che ha l’aspetto di… Sharon!! La nostra Boomer, innamorata di Tyrol! Quindi, è lei il Cylon, probabilmente, come supponeva l’alucinazione Numero Sei, dormiente. Oh dear! Cosa ne verrà fuori?!?!?
Voto: 9
Informazioni sul telefilm
Serie creata da Glen A. Larson
Titolo originale: Battlestar Galactica
Stagione: 0
Episodi: 2
Anno: 2003
Paese: USA
Canale: Sci-Fi Channel
Genere: fantascienza, drammatico
Colonna sonora: Richard Gibbs
Attori: Edward James Olmos (Commander Adama), Mary McDonnell (Laura Roslin), Katee Sackhoff (Tenente Kara “Starbuck” Thrace), Jamie Bamber (Capitano Lee “Apollo” Adama), James Callis (Gaius Baltar), Tricia Helfer (Numero Sei), Grace Park (Tenente Sharon “Boomer” Valerii), Michael Hogan (Colonnello Saul Tigh), Aaron Douglas (Sottoufficiale Capo Galen Tyrol), Tahmoh Penikett (Tenente Karl “Helo” Agathon), Kandyse McClure (Sottoufficiale Anastasia “Dee” Dualla), Paul Campbell (Billy Keikeya), Alessandro Juliani (Tenente Felix Gaeta), Callum Keith Rennie (Leoben Conoy), Matthew Bennett (Aaron Doral), Lorena Gale (Elosha), Connor Widdows (Boxey), Nicki Clyne (Specialista Cally), Michael Eklund (Prosna)
Un po’ di frasi
– Allora… qual è l’accusa, stavolta?
– Aver colpito uno stronzo di superiore.
– Ah! E scommetto che aspettavi da tutto il giorno per poterla dire!
– Buona parte del pomeriggio, sì.
Apollo e Starbuck
La guerra contro i Cylon è finita da tempo, ma ancora non dobbiamo dimenticare i motivi per cui così tante persone hanno sacrificato così tanto in nome della libertà. Il prezzo da pagare quando si indossa l’uniforme può essere alto. Ma… talvolta è troppo alto.
Sapete, quando combattemmo contro i Cylon lo facemmo per salvare noi stessi dall’estinzione. Ma non abbiamo mai risposto alla domanda: perché? Perché noi in quanto persone siamo degni di essere salvati? Commettiamo ancora omicidi per colpa dell’avidità, della vendetta, della gelosia. E noi ancora trasmettiamo tutti i nostri peccati ai nostri figli. Rifiutiamo di prenderci la responsabilità per tutto ciò che abbiamo fatto. Come quello che abbiamo fatto con i Cylon. Decidemmo di sostituirci a Dio, e di creare la vita. Quando quella vita si è rivoltata contro di noi, ci siamo consolati pensando che alla fine non era stata colpa nostra, proprio no. Non ci si può sostituire a Dio e poi lavarsi le mani delle cose che si sono create. Prima o poi arriva il momento in cui non ci si può più nascondere da ciò che si è fatto.
Il discorso del Comandante William Adama alla cerimonia di pensionamento del Galactica
– Preferirebbe che fuggissimo?
– Sì. Assolutamente. E’ l’unica cosa sensata da fare in questa situazione. Precisamente questo: fuggire. Lasciare questo sistema solare e non voltarsi indietro.
[…]
– Voi potete fuggire, se volete. Questa nave resterà e combatterà.
– Sarò diretta con lei. La razza umana è prossima all’estinzione. Abbiamo ancora cinquantamila persone, ed è tutto ciò che resta. Ora, se vogliamo almeno sopravvivere come specie, allora dobbiamo andarcene di corsa da qui e dobbiamo iniziare a fare bambini!
Adama e Roslin
– [guardando Billy flirtare con Dualla] Sarebbe meglio che iniziassero a fare bambini.
– E’ un ordine?
– Potrebbe esserlo, fra non molto.
Adama e Tigh
* La velocità superluminale è una velocità superiore a quella della luce, molto frequente nella fantascienza, considerata per ora impossibile nella realtà. In Battlestar Galactica viene quasi sempre abbreviata in FTL, dall’acronimo della definizione inglese “Faster-than-light”, ovvero “più veloce della luce”.