Home » _gruppi di lettura_ » Il pendolo di Foucault – II parte – Binah (fino cap.13 escluso) Il pendolo di Foucault – II parte – Binah (fino cap.13 escluso) Pubblicato domenica 3 Gennaio 2010; 12:56martedì 28 Maggio 2024; 19:15 da PhoebesLascia un commento Pagina principale ← I parte III parte → – Servirà più a me che a lei. Mi dice subito se le sembra un lavoro attendibile. – Perché si fida di me? – Chi le ha detto che mi fido? Ma se viene mi fido. Mi fido della curiosità. Belbo e Casaubon Anche con questo Gruppo di Lettura sono rimasta molto indietro, ma non perché non mi piacesse! Gli impegni festivi e le sfide in dirittura d’arrivo mi hanno un po’ distolta dal pendolo, ma il libro mi piace sempre di più! :) ATTENZIONE SPOILER! Gli spoiler (anticipazioni sulla trama) non sono segnalati in alcun modo, poiché occupavano gran parte del commento. Leggete a vostro rischio e pericolo! Conosciamo meglio i nostri personaggi, sullo sfondo del bar Pilade, e devo dire che Belbo mi piace moltissimo, ho adorato la sua distinzione tra cretini, imbecilli, stupidi e matti, il file in cui si immagina di fare il correttore di bozze di Shakespeare e (questa in comune con Diotallevi) la Facoltà di Irrilevanza Comparata! Insomma, questo romanzo si fa adorare ad ogni pagina! E ci siamo lasciati con un primo approccio coi Templari… Pagina principale ← I parte III parte → Un po’ di frasi Iniziare l’università due anni dopo il sessantotto è come essere ammesso all’Accademia di SaintCyr nel novantatré. Si ha l’impressione di avere sbagliato anno di nascita. D’altra parte Jacopo Belbo, che aveva almeno quindici anni più di me, mi convinse più tardi che questa è una sensazione che provano tutte le generazioni. Credo che si diventi quel che nostro padre ci ha insegnato nei tempi morti, mentre non si preoccupava di educarci. Ma gavte la nata, levati il tappo. Si dice a chi sia enfiato di sé. Si suppone si regga in questa condizione posturalmente abnorme per la pressione di un tappo che porta infitto nel sedere. Se se lo toglie, pffffiiisch, ritorna a condizione umana. Belbo Belbo: Io mi chiedo dove andremo a finire. Casaubon: Parla del tramonto dell’occidente? Belbo: Tramonta? Dopotutto è il suo mestiere, non dice? Casaubon: L’argomento ontologico di sant’Anselmo è stupido. Dio deve esistere perché posso pensarlo come l’essere che ha tutte le perfezioni, compresa l’esistenza. Confonde l’esistenza nel pensiero con l’esistenza nella realtà. Belbo: Sì, ma è stupida anche la confutazione di Gaunilone. Io posso pensare a un’isola nel mare anche se quell’isola non c’è. Confonde il pensiero del contingente col pensiero del necessario. Casaubon: Una lotta tra stupidi. Belbo: Certo, e Dio si diverte come un pazzo. Si è voluto impensabile solo per dimostrare che Anselmo e Gaunilone erano stupidi. Che scopo sublime per la creazione, che dico, per l’atto stesso in virtù del quale Dio si vuole. Tutto finalizzato alla denunzia della stupidità cosmica. Casaubon: Siamo circondati da stupidi. Belbo: Non si scappa. Tutti sono stupidi, tranne lei e me. Anzi, non per offendere, tranne lei. Appartengo a una generazione perduta, e mi ritrovo soltanto quando assisto in compagnia alla solitudine dei miei simili. Casaubon, sul perché frequenta così spesso il bar Pilade Condividi:FacebookTwitterTumblrPinterestPocketWhatsAppTelegramE-mailStampaMi piace:Mi piace Caricamento... Correlati