L’amore si trasforma, con un po’ di pazienza, in indifferenza o disgusto: l’odio soltanto è immortale.
Raccolta di sette saggi/articoli apparsi su vari giornali e riviste dell’epoca.
Non ricordo, sinceramente, come ho conosciuto questo libro, e cosa ho letto a suo favore da desiderare di inserirlo in wishlist. Ricordo invece perché l’ho comprato: era tra i Remainders su ibs, con uno sconto del 65%!
Bè, è stata una lettura piuttosto noiosa! Nell’introduzione c’è scritto che Hazlitt è considerato “il saggista meno noioso del mondo”… immagino allora quanto deve essere soporifero il più noioso!
Non è che sia proprio tutto brutto questo libro, ogni tanto c’era qualche brano molto bello, ma il succo degli articoli mi è parso alquanto inconsistente, per non parlare poi della ripetitività: per spiegare un concetto, millemila esempi tutti uguali!
Anche quando poi non erano noiosi né ripetitivi, non sempre i contenuti erano accettabili: spesso Hazlitt risultava assurdo ed eccessivo. Un esempio è quando tenta di spiegare perché gli uomini mangiano solo alcuni animali e non altri: il motivo, secondo lui, è che l’essere umano può mangiare solo gli animali che gli piacciono, che sono teneri a vedersi e morbidi a toccarsi! Non mangia infatti, per esempio, i lupi, perché gli fanno paura. I cani e gatti, allora? Dovrebbero tutti esserne ghiotti secondo questo ragionamento! No, infatti hanno il pelo ispido, che ricorda quello dei porcospini! O.o
Hazlitt non manca poi di fare di tanto in tanto sfoggio di razzismo che, lo ammetto, mi ha dato particolarmente fastidio quando si è manifestato riguardo agli italiani (la sua critica è che siamo sporchi, e lo siamo perché viviamo più a sud).
Infine, se è vero che ogni tanto si inseriva in prima persona con i suoi difetti, per la maggior parte non faceva altro che parlare male degli altri, sia astrattamente di “altri”, “quelli che…”, ecc ecc, sia citando senza timore nomi e cognomi!
Anche i saggi che mi sono piaciuti un po’ di più, come l’ultimo, “Profondità e superficialità”, non sono stati esenti da queste brutture.
A peggiorare il tutto, questo libro era farcito di note, tutte poste alla fine, cosa che ODIO da morire.
Alla fine non ho potuto dargli più di 2 stelline (in alcuni momenti sarei scesa anche a una sola, per la verità).
Ah, una cosa che mi è piaciuta molto, però, c’è: la copertina, veramente bella e azzeccata.
Il segnalibro che ho usato durante la lettura è stato realizzato da ilaria, che me l’ha regalato in occasione dello scambio di Segnalibri@Tema di aprile (tema: CIBO) nel gruppo Readers Challenge. L’ho scelto perché visto il tema cupo del libro, mi faceva piacere avere un segnalibro che mi facesse sorridere ogni volta che lo vedevo! :) |
Sfide
La sfida nascosta
La sfida degli acronimi
La sfida dell’ALFABETO – II edizione
La sfida della saggistica 2010
Un po’ di frasi
* Frase di Terenzio che significa “niente di ciò che è umano considero a me estraneo”.