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Capitoli 7-12 →
Che emozione tornare a leggere questo libro, e poterlo fare gustando le parole originali di Emily! Però, che fatica! ;) In particolare quando parla Joseph, non ho capito bene se è un dialetto, o semplicemente un linguaggio sgrammaticato, ma capisco veramente poco. Per fortuna sul sito suggerito nella discussione del GDL sono “tradotti” in inglese moderno e semplificato tutti i suoi discorsi!
Tutto sommato, comunque, il libro scorre, sono un pochino in ritardo con il programma, ma recupererò!
Ho anche trovato finalmente una “faccia” per Heathcliff! Nell’introduzione di Luciana Pirè veniva definito un “fallen angel“, un angelo caduto. E così l’associazione con David Boreanaz, l’interprete del telefilm Angel, è stata immediata! Però, di sicuro, penso a David quando fa Angelus, più che Angel!
Ma veniamo al libro.
Il capitolo uno è abbastanza introduttivo, conosciamo Heathcliff e già da subito si dimostra un bel tipo, addirittura più misantropo del narratore (che pure si considera un solitario), e scostante al limite della maleducazione.
Nel secondo capitolo approfondiamo la conoscenza con gli abitanti di Cime Tempestose, e Lockwood si esibisce in una figuraccia dietro l’altra: i conigli morti scambiati per gatti, la fanciulla creduta moglie di Heathcliff e poi di Hareton. Certo che la loro situazione è ben strana, e il loro comportamento ancor di più, quindi la confusione di Lockwood è anche giustificata, davvero non si capiscono bene le relazioni tra i vari membri, e Hareton addirittura pare un servo per vestiario e comportamento. Ma soprattutto, quella che ci appare dal primo approccio in questo capitolo, è una famiglia senza dubbio infelice.
Ed ecco che arriviamo alla scena clou (almeno per me) di questi primi capitoli: il sogno di Lockwood. I brani di diario letti prima di addormentarsi, quella pagina col nome di Catherine ossessivamente ripetuto, il temporale, la brutta esperienza appena vissuta, l’ostilità dei suoi ospiti… tutto ha contribuito a che il nostro fosse tormentato da un incubo. O no? Non era magari davvero il fantasma di Catherine? Quel che è certo, è che l’episodio ci ha permesso di conoscere un altro lato del carattere di Heathcliff, incredibilmente passionale, e pieno di dolore: struggente la sua invocazione al fantasma! Chi l’avrebbe immaginato? E non posso fare a meno di pensare, ogni volta che rileggo questa scena, alla canzone di Kate Bush che ce la mostra dal punto di vista di Cathy!
E finalmente, nel capitolo 4, inizia il racconto di Nell, che comincia a presentarci i vari personaggi; dapprima solo gli abitanti di Cime tempestose e poi, proprio nell’ultimo capitolo, un accenno di quelli di Thrushcross Grange. Scopriamo che fin dal primo momento Heathcliff è stato “strano”: appare in famiglia così d’improvviso, senza una reale e precisa spiegazione e, sempre inspiegabilmente, diviene il preferito del vecchio signor Earnshaw. Curioso poi anche il suo nome: Heathcliff sia per nome che per cognome. Heathcliff e basta. Anche questa è una particolarità che lo contraddistingue.
Già da subito fa una brutta impressione, il ragazzo, sulla famiglia Earnshaw, Nelly compresa. Mi ha stupito il fatto che si riferiscano a lui col pronome “it”, esso!
L’ultimo capitolo di questa settimana si conclude, come avevo detto prima, con la seppur brevissima conoscenza che tramite il racconto di Heathcliff facciamo dei Linton. Tutto un altro mondo rispetto a Wuthering Heights!
Mi sta piacendo molto questa rilettura! Mi affascina moltissimo poter leggere lo stile originale di Emily, e, tranne quando incontro qualche pezzo proprio ostico, la lettura prosegue con piacere: la storia mi appassiona tanto che non faccio più caso al fatto che sto leggendo in inglese! E posso notare diverse curiosità, come per esempio il fatto che i piccoli Linton chiamino la loro madre “mamma”! Proprio così, anche nell’originale, la parola è “mamma”.
Ultimo commentino: finora, in nessuna delle altre letture, mi era venuto in mente di cercare il significato del nome Heathcliff. Ora l’ho fatto, e ho scoperto con stupore che la seconda parte del suo nome, “cliff”, significa scogliera (e qui niente di particolare), mentre la prima, “heath”, significa brughiera! E’ talmente importante questo fascinoso paesaggio, che la Brontë ha voluto inserirlo anche nel nome del suo protagonista!
Ah, la brughiera!!! :)
Un po’ di frasi
[incipit]