Home » _gruppi di lettura_ » Il pendolo di Foucault – VIII parte – Geburah + Tiferet (fino capitolo 66 escluso) Il pendolo di Foucault – VIII parte – Geburah + Tiferet (fino capitolo 66 escluso) Pubblicato domenica 31 Gennaio 2010; 22:32venerdì 31 Maggio 2024; 18:54 da PhoebesLascia un commento Pagina principale ← VII parte IX parte → …come un libro, o come un incantesimo, che è poi la stessa cosa. Agliè ATTENZIONE SPOILER! Gli spoiler (anticipazioni sulla trama) non sono segnalati in alcun modo, poiché occupavano gran parte del commento. Leggete a vostro rischio e pericolo! Lorenza mi sta sempre più antipatica, non c’è niente da fare. Agliè invece, nonostante la sua aria di superiorità che l’affabilità non riesce del tutto a nascondere, mi piace. Meravigliosi gli ultimi capitoli. Ho adorato la spiegazione di Lia sugli archetipi, la mia anima razionale si sente completamente in sintonia, e poi mi ha fatto anche ridere con alcune di queste spiegazioni! E dopo… ecco che parte il Piano!! In un modo assai buffo, a dire il vero: con delle frasi fatte randomizzare da Abulafia! :) E mi viene da dire: Dan Brown ha copiato Eco!!! ;) Pagina principale ← VII parte IX parte → Un po’ di frasi Mi stavo chiedendo chi siamo noi. Noi che riteniamo Amleto più vero del nostro portinaio. Ho diritto di giudicare costoro, io che vado in giro cercando Madame Bovary per farle una scenata? Belbo “E se poi vuoi sapere perché la sapienza viene dall’oriente e non dalle Alpi svizzere, è perché il corpo dei tuoi antenati alla mattina, quando si svegliava che era ancora buio, guardava a est sperando che sorgesse il sole e non piovesse, governo ladro. […] Il sole è buono perché fa bene al corpo, e perché ha il buon senso di riapparire ogni giorno, quindi è buono tutto quello che ritorna […]. Il modo più comodo per ritornare da dove si è passati senza rifare due volte la stessa strada è camminare in circolo. E siccome l’unica bestia che si acciambella a cerchio è il serpente, ecco perché tanti culti e miti del serpente, perché è difficile rappresentare il ritorno del sole arrotolando un ippopotamo. […] Vuoi l’anatomia dei tuoi menhir, che i tuoi autori ne parlano sempre? Si sta in piedi di giorno e sdraiati di notte […]. E quindi la stazione verticale è vita, ed è in rapporto col sole, e gli obelischi si rizzano in su come gli alberi, mentre la stazione orizzontale e la notte sono sonno e quindi morte, e tutti adorano menhir, piramidi, colonne e nessuno adora balconi e balaustrate. Hai mai sentito parlare di un culto arcaico della ringhiera sacra? Vedi? E anche perché il corpo non te lo permette, se adori una pietra verticale, anche se siete in tanti la vedete tutti, se invece adori una cosa orizzontale la vedono solo quelli in prima fila e gli altri spingono dicendo anch’io anch’io e non è un bello spettacolo per una cerimonia magica…” “Tu mi dici sempre la verità. Tu sei il mio Me, che poi è il mio Sé visto da Te. Voglio scoprire tutti i segreti archetipi del corpo.” Quella sera inaugurammo l’espressione “fare gli archetipi” per indicare i nostri momenti di tenerezza. Lia e Casaubon Condividi:FacebookTwitterTumblrPinterestPocketWhatsAppTelegramE-mailStampaMi piace:Mi piace Caricamento... Correlati