Il Silmarillion – Ainulindalë + Valaquenta


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Esisteva Eru, l’Uno, che in Arda è chiamato Ilúvatar; ed egli creò per primi gli Ainur, i Santi, rampolli del suo pensiero, ed essi erano con lui prima che ogni altro fosse creato. Ed egli parlò loro, proponendo temi musicali; ed essi cantarono al suo cospetto, ed egli ne fu lieto.

[incipit]

ATTENZIONE SPOILER!
Gli spoiler (anticipazioni sulla trama) non sono segnalati in alcun modo, poiché occupavano gran parte del commento.
Leggete a vostro rischio e pericolo!

Dei libri di Tolkien che ho letto, questo è quello che mi è piaciuto di meno. Perché è un’opera dal respiro immenso, e risulta quindi confusionaria, frammentaria e a tratti anche un po’ pesante. Rileggendo la prefazione di Christopher, però, mi sono resa conto che per certi versi questi difetti sono in realtà dei pregi! Infatti nel piano originale di Tolkien era di realizzare una mitologia sotto forma di raccolta di tradizioni orali e non, e quindi per rendere il tutto più realistico, è normale che ne risulti un testo un po’ frammentario e a volte incoerente.

Comunque, la lettura di questi primi due capitoli è stata molto piacevole! :)

Ainulindalë.

Semplicemente, la creazione del mondo, avvenuta tramite la musica. E me la sentivo in testa mentre leggevo, questa musica, potente e ad un certo punto dissonante… Un capitolo maestoso e poetico, non c’è che dire.

Valaquenta.

Questo capitolo invece è in pratica un elenco dei Valar, dei Maiar e poi dei Nemici, con i loro poteri e caratteristiche. Ritroviamo qualche nome familiare, come Elbereth, invocata diverse volte ne Il Signore degli Anelli, e poi nel finale i Barlog e Sauron, un Maiar passato al servizio di Melkor/Morgoth.

La mia preferita in questo capitolo è Nienna. Le sue caratteristiche, questo insieme di sofferenza e speranza, mi hanno colpito molto!

Le è noto il dolore, e si lamenta d’ogni ferita sofferta da Arda per i guasti di Melkor. […] Ma essa non piange per sé; e coloro che la odono, apprendono la pietà e a perseverare nella speranza. […] e tutti coloro che in Mandos attendono, la invocano perché essa arreca forza di spirito e trasforma il dolore in saggezza. Le finestre di casa sua guardano fuori delle pareti del mondo.

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Un po’ di frasi

E si dice, dagli Eldar, che nell’acqua tuttora viva l’eco della Musica degli Ainur più che in ogni altra sostanza reperibile su questa Terra.

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