Quindi se ora cerco di tornare all’inizio per raccontare come ci si ritrova, passo dopo passo, a svolgere un lavoro come il mio, lo faccio sia per rendere a me stesso più facile questo congedo, sia per mostrare come certi compiti non siano affatto svolti da paladini della giustizia che si vedono impegnati in una lotta manichea contro il male. Ma sono affidati alla perizia, alla responsabilità e alla capacità di collaborare di persone che per la maggior parte non hanno nulla di fuori dal normale e non aspirano a essere eroi: persone come […] i ragazzi della scorta e tanti giudici, magistrati, finanzieri, poliziotti e carabinieri che compongono l’antimafia italiana. Persone oneste ma comuni come credo di essere anch’io.
Mentre raccoglie le ultime cose nel suo ufficio alla Dda, nel suo ultimo giorno di lavoro come pm, Raffaele Cantone ripercorre la sua carriera, raccontando alcuni episodi, i più importanti, i più significativi o i più esplicativi dei suoi anni come magistrato.
Lo scorso 30 luglio Cantone è venuto nella mia città a presentare questo libro. L’incontro era stato organizzato, tra gli altri, da un’associazione di volontariato di cui faccio parte. Conoscendo il mio amore per i libri, mi è stato chiesto di gestirne il banchetto della vendita per quella serata, e come ringraziamento la libreria per conto di cui ho venduto mi ha regalato una copia di Solo per giustizia [che ho anche fatto in tempo a far autografare! :)]. Avevo comunque già deciso di comprarlo, e la voglia di leggerlo mi è sicuramente aumentata dopo quella serata, perché Cantone mi ha fatto davvero una bellissima impressione! Però… non l’avevo ancora preso in mano, e forse avrei continuato ad ignorarlo, se non fosse stato per la sfida dei consigli di lettura (grazie Cryluna!!!). Perché? Bo, credo che semplicemente avessi un po’ paura di leggerlo. Paura di demoralizzarmi, deprimermi, scoraggiarmi. Bè, quanto mi sbagliavo!!!
Il segnalibro che ho usato durante la lettura è stato realizzato da Me. |
Certo, ci sono nel libro storie di ingiustizie non rimediate, crudeltà, dolore, ho provato tanta rabbia, angoscia e tristezza. Ma soprattutto, non l’avrei mai detto, questo libro mi ha trasmesso speranza. Perché ha presentato un sacco di persone – poliziotti, finanzieri, segretari, avvocati, medici, preti, semplici cittadini, e ovviamente lo stesso Cantone – che ogni giorno si adoperano per la legalità. Due figure su tutte mi hanno particolarmente colpito: Federico Del Prete e Carmelina. Entrambi spontaneamente si attivano per la legalità, perché per caso o per volontà hanno capito di poter essere utili alla lotta alla criminalità, e considerano loro dovere non rimanere estranei alla cosa, anche se sanno il pericolo che corrono. Lo fanno, insomma, come Cantone, solo per giustizia. Grazie, veramente di tutto cuore.
Canone nella quarta di copertina. |
Grazie a…
…l’Associazione La Formica, la cui news mi ha fatto venire voglia di leggere questo libro.
Sfide
La Sfida A PUNTI
La sfida infinita e collettiva – 2
La sfida della grammatica
Sfida dei consigli di lettura