di AAVV
Come ho detto qualche post fa, avevo voglia di una lettura leggera e natalizia, così ho ripescato questo libro che comprai tempo fa. Una lettura soddisfacente anche la seconda volta!
Si tratta, come si intuisce da titolo e sottotitolo, di una raccolta di racconti gialli ambientati nel periodo natalizio. E cominciamo già dalla bella introduzione di Asimov, uno dei curatori dell’antologia, sull’origine del Natale.
Il primo racconto è “Festa di Natale” di Rex Stout, protagonista Nero Wolfe, non l’avevo mai letto. Bello.
“Taccheggi di Natale” di Robert Somerlott non ha l’omicidio, cosa che di solito nei gialli mi secca un po’: non è la stessa cosa senza il morto! ;) Però questo racconto è stato favoloso! Bellissimo il personaggio della signora Whistler!
Anche nel terzo racconto, “La collana di perle”, di Dorothy L. Sayers, non c’è il morto, e siccome questo racconto non ha la verve dell’altro, mi è decisamente piaciuto di meno, ma comunque non male!
Con “Il Natale di padre Crumlish” di Alice Scanlan Reach torniamo al giallo più classico. Interessante!
Il segnalibro che ho usato durante la lettura. |
“Mascarade” di S.S. Rafferty è stato davvero affascinante! Mi piacciono i racconti (e questo non è l’unico di questa raccolta) ambientati in epoche diverse dal presente mio e dell’autore. Peccato per la soluzione finale, però, che mi ha un po’ deluso.
Col sesto racconto ho potuto fare la conoscenza di Ellery Queen, con la storia del “La bambola del Delfino”. Anche qui non c’era il morto, quindi sempre un pochino deludente, ma comunque entusiasmante.
Non sono brava con le etichettature, ma leggendo “Accanto al caminetto con amore” di Nick O’Donohoe mi è venuto subito da definirla una detective story, più che un “classico” giallo. Comunque molto carino.
Interessante “Il mistero del campanile” di Edward D. Hoch, però non del tutto convincente.
“Morte alla vigilia di Natale” di Stanley Ellin non è un vero e proprio giallo, anche se il delitto qui c’è. Comunque un bel racconto, molto molto triste, e con un finale a suo modo “a sorpresa”.
“L’avventura di due collezionisti” di Augustus Derleth è di nuovo un ‘giallo’ senza omicidio. Il detective protagonista, Solar Pons si rifà palesemente (non so se anche dichiaratamente) a Sherlock Holmes.
“Il cappuccio del cieco” di John Dickson Carr si discosta da tutti gli altri racconti: la storia viene raccontata da un personaggio che ne svela la spiegazione senza nessuna indagine per arrivare alla verità. Come mai? Be’, dicendolo svelerei troppo del racconto, che ho trovato uno dei più belli dell’antologia.
Il dodicesimo racconto si intitola “Il tredicesimo giorno” ed è di Isaac Asimov. Mi spiace ammetterlo, ma non l’ho trovato particolarmente interessante. Però alla seconda lettura ho potuto apprezzarlo di più perché conoscevo la canzone The Twelve days of Christmas, di cui si parla nel racconto, e questo modo di chiamare i giorni che vanno da Natale all’Epifania. È facile arguire che anche il titolo del racconto si riferisce a questo, meno veloce è l’accostamento col titolo dell’antologia, perché in italiano l’hanno cambiato. La traduzione esatta dell’originale, infatti, era “I dodici crimini di Natale”.
Perfetto! So che esiste anche una raccolta di racconti di autori italiani sempre a tema a giallo! Bè, sarà per l’anno prossimo! :D