(Giorno dei morti)
Iris Marle was thinking about her sister, Rosemary.
For nearly a year she had deliberately tried to put the thought of Rosemary away from her. She hadn’t wanted to remember.Iris Marle stava pensando a sua sorella, Rosemary.
Per quasi un anno aveva deliberatamente cercato di allontanare il pensiero di Rosemary da sé. Non aveva voluto ricordare.[incipit]
Stavolta non si tratta di una rilettura, questo libro non l’avevo ancora mai letto. Pur non trovandolo eccellente, mi è piaciuto.
Un anno prima degli eventi di questo libro, Rosemary Barton si è suicidata. O forse no? Perché esplorando i pensieri di diversi personaggi vediamo che in molti avevano una ragione per ucciderla.
La trama è la cosa che mi ha più intrigato di questo romanzo perché l’ho trovata diversa da solito. Una donna si è suicidata un anno prima, senza che nessuno avesse dubbi in proposito, ma poi mostrandoci i personaggi uno alla volta Agatha ci rende chiaro che tutti avevano un movente, rendendo sempre più possibile l’ipotesi di un omicidio.
Alla fine il libro mi ha sorpreso parecchio, non tanto per la rivelazione dell’assassino (troppo cervellotica per i miei gusti) ma per un’altra cosa: la presenza del Colonnello Race, personaggio ricorrente in Christie, mi aveva fatto dare per scontato che sarebbe stato lui a risolvere il mistero, e invece così non è stato! A risolvere tutto è Anthony, uno dei sospettati che mi aveva colpito molto perché appariva come uno scapestrato ma si era rivelato un fine psicologo, e alla fine scopriamo che in effetti non era quello che immaginavamo.
I personaggi come ho detto vengono presentati uno alla volta. A investigare oltre al Colonnello Race c’è un ispettore che però appare assai poco ma mi ha incuriosito perché ci viene presentato come ex collega di Battle, che, mi pare di capire, è ora in pensione. Anche Race (che, ho scoperto, si chiama “Johnny”) è più vecchio di quanto pensassi, forse perché è passato tanto tempo dal primo romanzo in cui l’abbiamo incontrato. Quindi, a quanto pare, Battle e Race sono gli unici detective di Christie ad essere effettivamente invecchiati, visto che Poirot e Miss Marple, se uno si fa un po’ i conti, dovrebbero essere più che ultracentenari nel loro ultimi romanzi! XD
Il segnalibro che ho usato durante la lettura è stato realizzato da me per lo scambio di Segnalibri@Tema di febbraio 2010 (tema: San Valentino) nel gruppo Readers Challenge; l’ho scelto solo perché il colore era attinente con la copertina del libro! |
Commento generale.
Devo dire che mi è piaciuto. L’inizio non è stato dei migliori, mi pareva che non si andasse a parare da nessuna parte, anche se, come ho detto, la scelta di presentare i personaggi a uno a uno e mostrarci che tutti avevano un movente l’ho apprezzata. La seconda parte mi è piaciuta di più e alla fine, a parte una piccola delusione riguardo la soluzione dell’omicidio, il mio giudizio è sicuramente positivo.
Copertina e titolo
La copertina della mia edizione è molto semplice ma molto carina e rende benissimo l’idea del “cianuro frizzante” a cui si riferisce il titolo. A proposito di titolo, oserei dire che è uno dei più originali e divertenti di Christie! Ovviamente si riferisce al fatto che la vittima muore dopo aver bevuto un bicchiere di champagne in cui era stato versato del cianuro. Il titolo italiano, come quasi sempre accade quando viene cambiato, è banalissimo e triste e per buona parte del libro mi sembrava anche inutile e senza attinenza con la storia. Poi però continuando a leggere è venuto fuori che la seconda parte prende il via da una cena fatta proprio il 2 novembre, ovvero il giorno dei morti. Quindi non del tutto fuori luogo, ma comunque sempre bocciato! Anche perché, per quanto importante, quella cena e quella data non sono poi così centrali nella storia.
Nuove parole/cose scoperte
Bonus
Come al solito grazie al sito Delicious Death una carrellata di copertine di varie edizioni originali e italiane di questo libro.
Qui sopra, da sinistra verso destra, copertine inglesi: Collins Crime Club, 1945 (la più vecchia, immagino l’originale); Fontana Books, 1966 (mostra l’arma del delitto, tutto sommato bellina!); Pan Books, 1977 (mostra il momento della morte: si vedono i capelli sparsi della vittima accasciatasi sul tavolo); Fontana Books, 1986 (suggestiva, con lo champagne rosso sangue); HarperCollins, 1996 (anche questa mostra il momento della morte, anche questa non brutta ma non entusiasmante).
Qui sopra, da sinistra verso destra, copertine italiane: Mondadori, 1947 (la copertina italiana più vecchia che ho trovato, devo dire parecchio brutta! XD); Mondadori, 1990 (la vittima, la sorella, la mano dell’assassino: c’è un po’ di tutto, non bellissima ma non male); Mondadori, 1996 (mostra l’omicidio: a mio parere senza infamia e senza lode); Mondadori, 2003 (sempre molto bella questa serie, spesso, come questa volta, non c’entra molto col romanzo – forse solo le candele ricordano un po’ il giorno dei morti); Mondadori, 2021 (come la precedente, qualche richiamo al titolo italiano – le tombe – ma prevalentemente non attinente al libri, però abbastanza bella).
Copertina della Pocket Books (1968), anche questa con il titolo alternativo. Bellina, con il titolo nel bicchiere, e simile alla mia da questo punto di vista. |
Sfide
Un po’ di frasi
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