Storia di due anime

di Alex Landragin


Non c’è scambio che possa compiersi senza tornare indietro.

Ho ricevuto questo libro in regalo per il mio compleanno, ho iniziato a leggerlo subito, mi sembrava affascinantissimo… e poi qualcosa mi ha frenato, e c’ho messo una vita a finirlo.

A Parigi, una ricca collezionista incarica un uomo di rilegare insieme tre manoscritti, composti in epoche diverse e da mani diverse. A una condizione: non leggerli. Ma quando viene a sapere che la donna è morta – qualcuno dice assassinata – il rilegatore rompe la promessa. Rimane così colpito – e turbato – dalla lettura dei manoscritti che decide di pubblicarli col titolo di Storia di due anime.
[Dalla Presentazione]

Questo libro ha iniziato ad affascinarmi prima ancora di iniziarlo. Innanzi tutto la persona che me l’ha regalato ne era molto entusiasta, poi già nell’introduzione l’autore usa il classico espediente del “manoscritto ritrovato”, sempre molto intrigante, e spiega che questo libro si può leggere in due modi: o dall’inizio alla fine, come tre racconti con protagonisti diversi che forse hanno qualcosa in comune o forse non ce l’hanno, o seguendo quella che l’autore chiama la “sequenza della Baronessa”, che salta di qua e di là nei tre racconti rendendoli una sorta di unico romanzo. Io ho scelto questa seconda versione, e penso di aver fatto bene, perché uno dei racconti l’ho trovato veramente molto noioso, e se avessi dovuto leggerlo tutto di seguito penso avrei rallentato la lettura ancora di più!

CROSSING di Mirza Ferdous

È difficile parlare della trama senza spoilerare, quindi qualcosina la devo dire, ma cercherò di non dilungarmi troppo. La storia parla di una popolazione che vive su un’isola del Pacifico che è in grado di fare degli “scambi” di anime: si entra temporaneamente nel corpo di un’altra persona, e questa entra nel nostro. Un giorno arrivano i francesi, e uno degli isolani compie uno scambio avventato che lo porterà a lasciare l’isola. Quella che potrei definire la protagonista del romanzo è l’innamorata del giovane che ha fatto lo scambio col francese, e forza anche lei un altro scambio per seguirlo. Uno dei tre racconti (“I racconti dell’albatro”) è la storia di tutti gli scambi da lei compiuti alla ricerca dell’uomo che ama, scomodando anche personaggi reali come Baudelaire, a cui è dedicato un altro dei racconti (“L’educazione di un mostro”) che dovrebbe essere scritto di suo pugno (e che è quello che ho trovato più noioso). Il terzo racconto (“La città fantasma”) ha per protagonista un altro personaggio realmente esistito, Walter Benjamin, un giornalista ebreo-tedesco a Parigi per sfuggire ai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. Il suo racconto è quello che ho trovato più avvincente, forse anche perché quello in cui c’ho messo di più a capire qual era il collegamento con il resto della storia.

Al principio la storia degli scambi di anime era la più intrigante, ma ha finito con lo stufarmi parecchio, perché molto ripetitiva, e la sottotrama dei due innamorati che si inseguivano e si ritrovavano nei corpi di altre persone non mi è piaciuta. Certo ci sono state delle svolte narrative che non mi aspettavo, ma non sono bastate a far diventare la lettura più interessante.

L’ambientazione è molto variegata, e questo aspetto sicuramente mi è piaciuto. Il racconto di Walter è ambientato a Parigi tra maggio e giugno del 1940, in quello con Baudelaire invece ci troviamo a Namur, in Belgio, nell’aprile del 1865. La storia degli scambi parte dall’isola di Oaeetee nel 1791 e attraversando parecchi Paesi in vari continenti, arriva alla Parigi del 1940.

Crossed lines di UrbanTwilight

I personaggi principali sono Alula e Koahu, i due innamorati di Oaeetee. Lo so che la loro storia dovrebbe essere molto romantica perché anche se solo uno dei due ricorda le vite passate, si ritrovano lo stesso. Per me però questa parte è stata abbastanza noiosa. Per quanto riguarda i personaggi reali inseriti, ho già citato Walter Benjamin e Charles Baudelaire, ma ci sono anche Jeanne Duval (l’amante di Baudelaire) e Coco Chanel (ed è possibile anche altri che magari non ho riconosciuto).

Commento generale.

Un libro con una premessa estremamente affascinante che però per quanto mi riguarda non ha retto poi nell’esecuzione che è stata insoddisfacente. Il finale più che aperto lo definirei incompleto, non so se erano previsti dei seguiti o l’autore voleva proprio lasciare le cose così in sospeso, personalmente ha contribuito ad abbassare in mio gradimento.

Copertina e titolo

La copertina della mia edizione è molto affascinante, e in qualche modo anche attinente con il libro. Il titolo italiano è parecchio banale, quello originale (Crossings, “incroci”) è sicuramente un po’ più interessante.

 
 
 
 
 
 
 

Crossings di Bill Odle

Titolo: Storia di due anime
Titolo originale: Crossings
Autore: Alex Landragin
Nazionalità: francese-armena-australiana
Prima pubblicazione: 2019
Ambientazione: Oaeetee (immaginaria isola del Pacifico), Parigi (Francia), Namur (Belgio); 1791-1940
Personaggi: Alula, Koahu, Walter Benjamin, Madeleine Blanc, Charles Baudelaire, Jeanne Duval
Casa Editrice: NORD
Traduzione: Claudine Turla
Copertina: illustrazione © Giuseppe Quattrocchi/@Gatsbybooks
Pagine: 376
ISBN: 978-88-429-3364-9
ASIN: B08FB9FBG1
Provenienza: ricevuto in regalo il 12 maggio 2024
Link al libro: GOODREADS
inizio lettura: 12 maggio 2024
fine lettura: 30 agosto 2024

Sfide

Non so da quanto tempo non capitava, ma questo libro non è iscritto a nessuna sfida!

Un po’ di frasi

Non ho scritto questo libro. L’ho rubato.
L’Autore
(Pagina 10)

È qui che la storia finisce: a questo scrittoio, su questa sedia malferma, in questa camera d’albergo umida, impregnata dell’odore dei molti uomini passati di qui, delle loro sigarette, dei loro unguenti, dei loro affanni. Il bulbo spoglio di una lampadina ronza sopra la mia testa.
[incipit]

Forse lo spettro dell’amore è più vasto di quanto crediamo, ed è effettivamente possibile innamorarsi di una storia, di una canzone, di un film o di un quadro così come ci s’innamora di una persona, tuttavia diamo per scontato che sia del narratore che ci siamo innamorati, del cantante, dell’attore o dell’artista, perché l’idea che sia possibile innamorarsi di una cosa ci è del tutto estranea.
Walter Benjamin
(Pagina 82)

Ecco un uomo che sembrava divertirsi nell’immenso caos della vita: il che, di fatto, era la migliore definizione di felicità che mi venisse in mente.
(Pagina 140)

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