Mercoledì al Museo (11): Piana delle Orme

Questa rubrica sarà postata di mercoledì, ma sicuramente non ogni mercoledì. Si parla di arte, di artisti, di musei, di archeologia, di architettura… tutti argomenti che mi appassionano ma di cui non sono sicuramente un’intenditrice. Lo scopo di questa rubrica è quindi fare una chiacchierata su cose che vedo, sento, leggo, eccetera. Spero vi piacerà! :)

Fairchild EC-119G, il “Vagone Volante”

Dopo essere andata alla Mostra sui LEGO mi era rimasta la curiosità di visitare il museo che la ospitava così a fine maggio ci siamo ritornati. Davvero un bel museo, nato da una collezione privata (di Mariano De Pasquale) e diviso in due distinte aree: il percorso agricolo e il percorso bellico.

All’esterno dei capannoni in cui è organizzato il museo c’è un sacco di verde, alcuni grossi reperti che chiaramente non hanno trovato posto all’interno (per esempio una bellissima locomotiva d’epoca e l’aeroplano che vedete nella foto in alto) e alcuni recinti con degli animali, per esempio dei bellissimi pavoni, e altri volatili (che, tra l’altro, facevano un baccano enorme e ci hanno accompagnato più o meno per tutta la visita coi loro versi).

La Nina, la Pinta e la Santa Maria, le tre caravelle di Cristoforo Colombo.
Il percorso museale vero e proprio inizia con la parte dedicata all’agricoltura, che a sua volta inizia con qualcosa di non proprio strettamente collegato: il Giocattolo d’Epoca. Oh, una meraviglia!!! C’è veramente un po’ di tutto: giocattoli tecnologici, giocattoli didattici, gli arredi delle case di bambola, giochi di legno, giochi di metallo, e poi tanti tanti tanti modellini! Modellini di navi, di aerei, di macchine, e poi soldatini, di tutti i tipi, epoche e materiali!

La battaglia di Waterloo.

E anche l’ambientazione, con un “arredamento” adatto per ogni stanza, era veramente bella e rendeva tutto molto scenografico. Per esempio i soldatini oltre che essere disposti in bella mostra nelle vetrine, erano a volte organizzati con tanto di paesaggio e tutto a rappresentare alcune battaglie famose. Oppure i modellini delle navi erano esposti in scaffali disposti in modo da prendere la forma, appunto, di una nave. O ancora gli aerei, visibili attraverso finestrini che ricordavano quelli degli aerei di linea, sospesi su paesaggi disegnati che davano proprio l’idea di stare osservando da un aereo altri velivoli che ci volavano intorno.

Alcuni modellini di aerei sospesi in volo sul paesaggio disegnato.

Continuando nel percorso agricolo, abbiamo incontrato padiglioni dedicati alla Bonifica delle Paludi Pontine, ai Mezzi Agricoli d’Epoca, alla Vita nei Campi. Tutti molto interessanti, anche se forse a tratti un po’ ripetitivi. Ho scoperto per esempio cos’è uno svecciatoio, ed è stato interessante vederne uno, ma poi due, tre, quattro… un po’ troppi! :)

Dopo si passa al percorso bellico, già di per sé meno spensierato, inizia con dei padiglioni dedicati a Deportazioni e Internamento durante la Seconda Guerra Mondiale. Inutile che vi sto a dire quanto queste cose, per quanto uno ne possa sentir parlare, mi lasciano sempre un po’ più shockata di prima, ogni singola volta.

Alcuni messaggi che suppongo autentici di persone deportate o che avevano assistito ad alcuni raid e cercavano di avvertire i parenti delle vittime.

Una baracca con le pareti tappezzate di nomi, immagino quelli dei deportati durante la Seconda Guerra Mondiale.

Passando ai successivi padiglioni, pur essendo il tema sempre la guerra, in confronto a questo primo qui possiamo dire che l’argomento si alleggerisce un po’. Incontriamo prima i Mezzi Bellici d’Epoca, anche qui come per quelli agricoli un sacco di ripetizioni, ma comunque sempre interessanti anche grazie alle ambientazioni diverse. Tra i vari mezzi bellici è presente anche uno Sherman M1-A1, il più famoso carro armato americano, e non uno qualsiasi: ma proprio quello usato in moltissimi film tra cui La vita è bella di Benigni.

Una scena dalla battaglia di El Alamein (credo, a distanza di tempo non ricordo più con esattezza!)
I padiglioni successivi ripercorrono alcune battaglie o alcune fasi della seconda guerra mondiale: Da El Alamein a Salerno, lo Sbarco di Anzio e la Battaglia di Cassino. Come per i padiglioni del percorso agricolo anche qui mezzi reali sono inseriti in scenografie che ricreano i deserti africani, le spiagge siciliane o le montagne del basso Lazio. Anche qui un sacco di reperti molto interessanti e un sacco di scenari veramente ben ricreati. Mi sono piaciuti in particolare alcuni mezzi che erano pezzi unici (un aerolplano e un mezzo anfibio) di cui veniva raccontata anche la storia del ritrovamento, anch’essa particolare.

La battaglia di Cassino.

Infine l’ultimo padiglione era dedicato all’Uso civile dei residuati bellici, e mi spiace dirlo me è stato il più noioso, perché a parte qualche caso particolare era solo una grossa esposizione di mezzi bellici con a fianco un pannello che spiegava come erano stati rimpiegati una volta finita la guerra.

Il Curtiss P40 Warhawk (Falco da guerra) che ammarò per un guasto sulle coste pontine il 31 Gennaio 1944, e venne ripescato nel 1998.

In ogni caso, proprio un bel museo, come ho detto forse un po’ ripetitivo, ma basta camminare più velocemente nelle parti che ci annoiano e passare avanti. E’ ben strutturato, e i dettagli delle ambientazioni sono davvero molto curati. All’inizio devo ammettere che la cosa mi pareva un po’ pacchiana, ma andando avanti invece ho apprezzato il fatto che i reali mezzi d’epoca, agricoli o bellici che fossero, venissero inseriti in un contesto, pure se artificiale.
Vi invito quindi ad andare a visitare questo museo se passate da queste parti! Io credo proprio che ci riandrò l’anno prossimo, tra aprile e maggio, quando ci sarà di nuovo la Mostra sui LEGO! :)

Link utili

Museo di Piana delle Orme
Gli eventi ospitati nel museo

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