Home » Baldini, E. » Nostra Signora delle Patate Nostra Signora delle Patate Pubblicato mercoledì 9 Maggio 2012; 10:40mercoledì 13 Giugno 2012; 16:25 da PhoebesLascia un commento di Eraldo Baldini Voto: 8/10 L’osteria di Cleto alle otto di sera era piena zeppa. Sempre. la gente cenava intorno alle sei. Poi le donne lavavano i piatti e sgombravano la tavola, per ingombrarla subito dopo di panni da stirare o da rammendare, di matasse di lana da trasformare in calzini, maglie e mutandoni. I bambini ruzzavano sul pavimento e correvano per casa con le ultime energie della giornata, proiettando sulle pareti le loro ombre irrequiete aspettando il sonno. Gatti e cani venivano spinti fuori dagli usci per consegnarli, da padroni o da succubi impauriti, ai misteri della notte. [incipit] E’ la vigilia del Giorno dei Morti del 1906 e in un paesino della Romagna una bambina di undici anni torna a casa da sola dopo aver lavorato come cameriera in un’osteria. All’improvviso le appare una figura femminile avvolta di luce. Da quel momento la sua vita e quella del paesino non saranno più le stesse. Questo libro fa parte degli Inediti d’Autore pubblicati l’anno scorso dal Corriere della sera. Io ne ho presto qualcuno (non tutti) e mi sa che ancora non ne avevo letto nessuno. Me li ero tenuto buoni per poterli sfruttare in qualche sfida, visto che si leggono velocemente, ed ecco qui che finalmente iniziamo! :) Ho conosciuto Baldini con Come il lupo, libro che apprezzai moltissimo. Ho ritrovato in queste poco più di cento pagine le stesse atmosfere: il paesino, il passato, un tocco di soprannaturale. In più qui c’è la guerra, la Prima. Un racconto velato di tristezza e di rimpianto (nonostante la giovanissima età della protagonista) che ci regala però un po’ di speranza, alla fine. La trama è tutta raccolta in quel che accade quella famosa notte tra l’1 e il 2 novembre 1906, e le conseguenze di quello strano incontro; e la parte che mi è piaciuta di più è proprio quella riguardante la misteriosa “Nostra Signora delle Patate”. Anche se alla fine non si sa cosa di preciso abbia visto Maddalena, né se abbia visto davvero qualcosa (ma penso proprio di sì, viste le nefaste conseguenze scaturite dal non aver assecondato la volontà della “Signora”), il suo racconto è meraviglioso, adorabile la sua ingenua tranquillità nell’affermare di aver visto un fantasma (dopotutto, era la Notte dei Morti!) e la sua perplessità sul fatto che si trattasse della Madonna, perché indossava stivali e parlava di fagioli e pancia gonfia! :) Molto bella anche l’ambientazione, il paese, gli abitanti, i personaggi descritti con pochi tratti data la brevità del testo, ma tutto molto incisivi ed efficaci. Un bel libro, non bellissimo (Come il lupo m’era piaciuto molto di più!) ma comunque da 4 stelline senza dubbio. Copertina e Titolo La copertina è ovviamente dello stesso tipo per tutti i corti di carta di questa serie, e devo dire che mi piace molto, con l’incipit stampato in rilievo (tra l’altro poi io adoro le copertine realizzate con questa carta ruvida, molto più di quelle lucide! Non so se vi ricordate com’erano le vecchie Feltrinelli… ecco, io le amavo molto!). Il titolo è proprio carino, sicuramente accattivante! :) Dammi 3 parole malinconico racconto corale Scheda del libro Titolo: Nostra Signora delle Patate Autore: Eraldo Baldini (sito ufficiale) Nazionalità: italiana Anno prima pubblicazione: 2011 Ambientazione: Emilia Romagna, 1906-1919 Personaggi: Maddalena, Francesco, Cleto, Don Ulisse Casa Editrice: Corriere della Sera Pagine: 123 Link al libro: ANOBII – GOODREADS inizio lettura: 2 maggio 2012 fine lettura: 5 maggio 2012 Sfide: OBIETTIVO 2012, La sfida infinita o quasi…quinta edizione 2012, La Sfida dell’Alfabeto 2012, Sfida Salva-Comodino 2012, Historical Fiction Challenge 2012. Segnalibri: quello che ho usato durante la lettura (a destra) è stato realizzato da me in occasione dello scambio di Segnalibri@Tema di Aprile 2010 (tema: CIBO) nel gruppo Readers Challenge; l’ho scelto perché… bè, patate, carote… mi sembrava coerente! :) Un po’ di frasi explicit Leggi> Si appoggiò a Francesco e insieme rimasero a fissare in silenzio le rovine della chiesa. Si intravedevano appena, tra la foschia che si confondeva col biancore della neve. Condividi:FacebookTwitterTumblrPinterestPocketWhatsAppTelegramE-mailStampaMi piace:Mi piace Caricamento... Correlati