La Contessa di Porta Pia


di Maurizio Onnis & Luca Crippa


In pace nell’anima e nella mente, scivolavano sull’acqua, sui bagliori dei fuochi riverberati dalle onde leggere, sulle facciate degli antichi palazzi che si specchiavano nelle acque e si trovavano ancora belle dopo tanti secoli.
[…]
«Dove la trovate in tutto il mondo una città così bella che è ancora più bella anche nella disgrazia?»

(Pagina 93)

Roma, 1870. Il neonato Regno d’Italia sta per coronare il suo sogno: avere Roma come capitale! Ma non tutti i romani sono entusiasti di far parte di una nuova nazione, molti, soprattutto tra i nobili, sono fedeli al Papa e vedono i “sabaudi” come conquistatori.
Lo scopre a sue spese Egidio Ferrari, funzionario italiano incaricato di requisire villa Orsini per farne la sede di qualche Ministero, che si troverà a scontrarsi con la giovane e testarda Contessa Matilde Orsini, che per nulla al mondo vuole cedere agli usurpatori la dimora in cui la sua famiglia vive da generazioni.

Un po’ di Storia

Come sappiamo penso tutti perché è da gennaio di quest’anno che ce lo ripetono in continuazione, la nostra nazione è nata 150 anni fa, per la precisione il 17 marzo 1861. A questa Unità mancava ancora però un pezzettino, per la precisione lo Stato Pontificio. La capitate del regno d’Italia fu quindi stabilita a Torino, e successivamente spostata a Firenze, ma il sogno degli italiani era di avere Roma come Capitale!
La presa di Roma ci fu nove anni dopo, il 20 settembre 1870, con la famosa Breccia di Porta Pia, ma Roma divenne ufficialmente capitale solo nel ’71. Il romanzo La Contessa di Porta Pia è ambientato proprio tra queste due date, quando Roma è stata annessa al Regno d’Italia, ma non ne è ancora la capitale.

Ho vinto questo libro con un giveaway sul blog SonoSoloLibri, e perciò ringrazio moltissimo la webmistress Brina per avermi dato l’opportunità di leggerlo!

Mi sono infatti divertita molto con questo romanzo, la cui trama ci permette di vedere la nascita del Regno d’Italia anche nelle sue questioni più spicce, come trovare a Roma i luoghi dove insediare il nuovo Governo!

Infatti il protagonista del libro è il funzionario italiano Egidio Ferrari e non la Contessa che dà il titolo al romanzo. Lei, la Contessa Matilde Orsini, l’ho trovata un po’ antipatica, non tanto per la sua ostinazione riguardo la villa, (anzi, le darei anche un po’ ragione in proposito!) ma per la sua totale indifferenza (comunque tipicissima della classe nobiliare) per camerieri e/o braccianti, insomma, per chi lavora per lei: non si fa problemi nello sfruttare per i suoi scopi la disgrazia del contadino picchiato e derubato dalle guardie regie. Questa cosa entra però un po’ in contraddizione col suo prodigarsi in prima persona per i cittadini colpiti dall’alluvione.

Il romanzo ha uno stile un po’ semplicistico, ma la cosa non disturba se non nel finale, che ho trovato forzatamente romantico e troppo, troppo affrettato. Non mi ha convinto soprattutto perché se già di Egidio ci viene detto poco, della Contessa non sappiamo nulla, e io avrei voluto un po’ più di approfondimento su questo personaggio che trovano interessante, e che comunque dà il titolo al libro: avrebbe meritato un po’ più di spazio, secondo me!

Insomma, una lettura con qualche difettuccio che l’ha resa un po’ insoddisfacente, ma comunque piacevole.

Dammi 5 parole

Neonata Italia di amore ostello

Il segnalibro che ho usato durante la lettura è stato realizzato da Brina, ed è ispirato proprio al libro in questione.

Titolo: La Contessa di Porta Pia
Genere: storico
Autori: Maurizio Onnis & Luca Crippa
Nazionalità: italiana
Prima pubblicazione: 2011
Ambientazione: Roma (Italia), 1870
Personaggi: Egidio Ferrari
Casa Editrice: San Paolo
Copertina: La breccia di Porta Pia, Carlo Ademollo (1824-1911)- Milano, Civico Museo del Risorgimento; Ritratto di Nanna Risi, Anselm Feuerbach (1823-1880)
Pagine: 163
Provenienza: giveaway, 13 luglio 2011
Link al libro: GOODREADSANOBII
inizio lettura: 25 ottobre 2011
fine lettura: 3 novembre 2011

Grazie a…

SonoSoloLibri, la cui recensione mi ha fatto venire voglia di leggere questo libro.

Sfide

Un po’ di frasi

«Quante volte devo dirvi che non voglio vedere animali vivi in cucina?»
La scrofa grufolava felice, con il muso immerso nel cesto dei rifiuti, e i porcellini le urlavano dietro, reclamando la propria parte.
«Questa è casa di nobili e certe porcate non ci si addicono!».
[incipit]

E in tutta quell’esplosione di energia, quando si toccava l’argomento di palazzo Orsini i pettegolezzi erano interrotti da molti “questa poi!”, che risuonavano da ogni angolo ed erano seguiti da commenti diversi, espressione degli eterni mille partiti di un paese diviso in fazioni su tutto e in ogni momento.
(Pagina 159)

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