Death Comes as the End

(C’era una volta)

di Agatha Christie



She might be safer unknowing, but no human creature could be content to have it that way. She wanted to know.

Poteva darsi che non sapendolo lei fosse più al sicuro, ma nessun essere umano è contento di trovare sicurezza nell’ignoranza. Lei voleva sapere.

(Pagina 231)

Seconda rilettura, prima volta in inglese, mi è piaciuto davvero molto!

Nell’antico Egitto una famiglia è turbata dall’arrivo della nuova giovane moglie del capo famiglia. La rottura degli equilibri creata dalla sua presenza degenererà in una serie di omicidi, e l’assassino deve essere uno dei membri della famiglia.

La copertina della mia edizione italiana.
[primo commento dopo la seconda lettura, postato il 28 Agosto 2004]

Era da tanto che non mi leggevo un libro di Christie! Mi mancavano davvero! Questo l’avevo già letto, ma me l’avevano prestato, e siccome mi era piaciuto molto, ho deciso di ricomprarlo, e rileggerlo. Mi piace davvero molto, un po’ perché è un romanzo particolare, ambientato nell’antico Egitto. Un po’ perché, come accade spesso nei gialli di Christie, insieme all’intrigo e all’omicidio c’è sempre qualche bella storia d’amore. Un po’ anche perché la prima volta che l’ho letto, è stato uno dei rarissimi casi in cui ho indovinato l’assassino! Appena ho cominciato a rileggerlo, non ricordavo chi fosse, ma poi me ne sono accorta presto. Mi piacciono i romanzi in cui l’intrigo è talmente complesso che la scoperta dell’assassino mi lascia totalmente di stucco, ma è bello anche quando invece riesco a scoprire qualcosa!

Bene, per quanto riguarda la mia prossima lettura, come avevo detto, torno a Lapierre e Collins, ma credo che a breve mi rileggerò Assassinio sull’Orient-Express, il mio preferito tra i libri di Christie! Anche questo l’avevo già letto in prestito, e ho approfittato della prima uscita dei romanzi di Agatha Christie in edicola per comprarmelo!

Ancient Egypt in Lego di C Keigher

Ero un po’ indecisa se rileggere o no questo romanzo nel mio “progetto” di lettura cronologica dei gialli di Agatha Christie, perché l’avevo già riletto una volta. Sono molto contenta di aver deciso alla fine di rileggerlo ancora (stavolta in inglese) perché mi è piaciuto davvero moltissimo!

È stata un’esperienza particolare perché era una terza lettura ma non ricordavo chi fosse l’assassino, o almeno credo perché dopo un po’ mi è parso chiaro, e non so se davvero sono riuscita a indovinarlo o se ad un certo punto, senza rendermene conto, me lo sono ricordato! A costo di sembrare presuntuosa opterei per la prima ipotesi, se non altro perché comunque già alla prima lettura c’ero comunque arrivata.

La trama è una di quelle belle trucule con un sacco di morti! A fine libro ne ho contati sei e chissà forse è anche per questo che si riesce a indovinare l’assassino, tutti i potenziali sospetti muoiono! XD

L’ambientazione è molto affascinate: siamo, come detto nell’Antico Egitto, e anche se ogni tanto sembra proprio che Agatha voglia sfoggiare la sua cultura e farci vedere quante ne sa sull’argomento, mi è piaciuta la sua descrizione di luoghi, usi e costumi (che rimane comunque sullo sfondo rispetto ai personaggi).

Banana Island by felucca on the Nile River, Luxor, Egypt. di Elias Rovielo

I personaggi mi sono sembrati un tantino più stereotipati del solito, all’inizio, ma forse la cosa era voluta per mostrare più marcatamente il loro cambiamento. Renisenb è la protagonista, per quasi tutto il romanzo vediamo tutto dal suo punto di vista. All’inizio mi sembrava svampita e infantile, ma in realtà è un’attenta e acuta osservatrice, e conosce bene l’animo umano, e alla fine l’ho apprezzata molto come personaggio. Mi è piaciuta molto anche sua nonna Esa, dispensatrice di perle di saggezza e di sarcasmo.

Beauty of the Nile di DreamyNaria

Commento generale.

Sarà che era proprio quello di cui avevo bisogno in questo periodo, ma mi è piaciuto anche di più che alle scorse letture! L’ambientazione è particolare e sicuramente affascinante, la storia mi ha preso molto anche perché per fortuna non ricordavo molto, nemmeno l’assassino, che ho ri-indovinato, cosa sempre molto soddisfacente! È anche vero che forse questo libro è uno di quelli in cui gli indizi effettivamente hanno un senso e non sono solo assurde sottigliezze che solo Poirot noterebbe (e poi muore talmente tanta gente che alla fine rimangono in pochi a poter essere sospettati! XD)

Insomma, una lettura molto soddisfacente!

Copertina e titolo

La copertina della mia edizione italiana (a destra) è brutta e banale. Quella inglese (a sinistra) mi piace molto, semplice ma gradevole e attinente. Il titolo è particolare e bello, sicuramente molto molto molto molto meglio del banalissimo “C’era una volta”!

Bonus

Come al solito grazie al sito Delicious Death una carrellata di copertine di varie edizioni originali e italiane di questo libro.

Qui sopra, da sinistra verso destra, copertine inglesi: Grosset&Dunlap, 1944 (la più vecchia che ho trovato, banale e abbastanza anonima); Pan Books, 1963 (strana ma bella, però in pratica mostra il finale!); Fontana Books, 1973 (la mia preferite insieme, devo dire, a quella della mia edizione inglese: bella esteticamente, attinente ed evocativa); HarperCollins, 1992 (davvero molto semplice, ma devo dire mi piace); HarperCollins, 1995 (interessante perché punta sull’ambientazione in modo molto specifico, ma non mi ha convinto).

Qui sopra, da sinistra verso destra, copertine italiane: Il Giallo Mondadori #57, 1949 (più vecchia copertina italiana, molto genericamente egizia); Mondadori, 1987 (bruttarella, devo dire!); Mondadori, 1995 (ricopia quella dell’ ’87, quindi stesso commento!); Mondadori, 2003 (uno dei miei stili preferite, esteticamente in effetti è molto bella, ma davvero troppo casuale, non ha nulla a che fare col libro); Curcio Young Yellow, 2015 (alla fine carina, anche se l’immagine è banale e il bello è l’effetto scrapbook).

The Great Hypostyle Hall, the Temple of Khnum (“The Esna Temple”), Esna, Egypt. di Elias Rovielo

Titolo: Death Comes as the End
Titolo italiano: C’era una volta
Genere: giallo, storico
Nazionalità: britannica
Prima pubblicazione: 1944
Ambientazione: Egitto, sponda occidentale del Nilo presso Tebe; da settembre a maggio di un anno imprecisato del XXI secolo a.C.
Personaggi: Renisenb, Yahmose, Sobek, Imhotep, Satipy, Kait, Ipy, Henet, Kameni, Esa, Hori, Nofret
Casa Editrice: Mondadori (edizione italiana), HarperCollins (edizione originale)
Pagine: 262 (ebook)
ISBN: 9780007422265 (ebook)
ASIN: B0046H95SQ (ebook)
Provenienza: comprato online il 5 ottobre 2024
Link al libro: SITO UFFICIALEIN LETTURAGOODREADS
inizio lettura: 5 ottobre 2024
fine lettura: 23 ottobre 2024

Sfide

Un po’ di frasi

Renisenb stood looking over the Nile.
Renisenb stava lì a guardare il Nilo.
[incipit]

Hori said, ‘At present a few scribes are all that are needed on a large estate, but the day will come, I fancy, when there will be armies of scribes all over Egypt.’
‘That will be a good thing,’ said Renisenb.
Hori said slowly: ‘I am not so sure.’
‘Why are you not sure?’
‘Because, Renisenb, it is so easy it is so easy and it costs so little labour to write down ten bushels of barley, or a hundred head of cattle, or ten fields of spelt—and the thing that is written will come to seem like the real thing, and so the writer and the scribe will come to despise the man who ploughs the fields and reaps the barley and raises the cattle—but all the same the fields and the cattle are real—they are not just marks of ink on papyrus. And when all the records and all the papyrus rolls are destroyed and the scribes are scattered, the men who toil and reap will go on, and Egypt will still live.’
— Oggi come oggi — osservò Hori — bastano pochi scribi anche per un grande possedimento, ma verrà il giorno, credo, in cui l’Egitto verrà sommerso da un’armata di scribi.
— Sarà una bella cosa — fece Renisenb.
— Non ne sono certo — obiettò lui.
— E perché?
— Perché, Renisenb, è troppo facile e costa troppo poca fatica scrivere per esempio dieci garze d’orzo o cento capi di bestiame o dieci campi di farro… e le cose scritte sulla carta verranno prese sul serio come quelle che esistono realmente, così che lo scrittore e lo scriba guarderanno con disprezzo l’uomo che coltiva i campi, miete l’orzo e alleva il bestiame. E invece i campi e il bestiame sono veri, non sono macchie d’inchiostro su un papiro! E se pure tutti gli archivi e i papiri che contengono venissero distrutti, e gli scribi scaraventati ai quattro venti, gli uomini che seminano e raccolgono continuerebbero a farlo e l’Egitto rimarrebbe in vita.
(Pagine 14-15)

‘No, Hori. I will walk alone.’
‘But why, little Renisenb? Will you not be afraid?’
‘Yes,’ said Renisenb, ‘I think I shall be afraid. But all the same that is what has to be done. […] If one is to live always in fear it would be better to die—so I will overcome fear.’
— No, Hori. Camminerò da sola.
— Ma perché, piccola Renisenb? Non avrai paura?
— Sì, — disse Renisenb, — Penso che avrò paura. Ma è comunque ciò che bisogna fare. […] Se si deve vivere sempre nella paura, sarebbe meglio morire, quindi vincerò la paura.
(Pagina 130)

Now that I am old and sit much alone and my sight is dim and I walk with difficulty—then I realize that there is a life within as well as a life without.
Ora che sono vecchia e sto seduta molto tempo da sola e la mia vista è offuscata e cammino con difficoltà, allora mi rendo conto che c’è una vita dentro così come una vita fuori.
Esa
(Pagina 159)

It is the kind of thing that happens to you when you are stupid. Things go entirely differently from the way you planned them.
È il genere di cosa che ti succede quando sei stupido. Le cose vanno in maniera completamente diversa da come le avevi pianificate.
Esa
(Pagina 177)

Your mind is like my mind, it looks over the river, seeing a world of changes, of new ideas—seeing a world where all things are possible to those with courage and vision…
La tua mente è come la mia, guarda oltre il fiume, vedendo un mondo di cambiamenti, di nuove idee; vedendo un mondo in cui tutto è possibile per coloro che hanno coraggio e visione…
Hori a Renisenb
(Pagina 260)

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